La strategia del Paese asiatico prevede l’utilizzo di energia idroelettrica in eccesso per operazioni di mining finanziate dallo Stato: oltre 13.000 bitcoin in pancia.
Secondo i dati di Arkham Intelligence, il Bhutan possiede 13.029 BTC, equivalenti a circa $780 milioni, accumulati attraverso operazioni di mining finanziate dallo Stato, posizionandosi come il quarto più grande detentore governativo di bitcoin. Le riserve di bitcoin della nazione sono gestite dal suo braccio d’investimento nazionale, la Druk Holdings (DHI).
A differenza di altri Stati che acquisiscono bitcoin tramite confische di beni, il Bhutan ha accumulato le sue riserve attraverso operazioni di mining che sfruttano le risorse idroelettriche del Paese. Le operazioni utilizzano l’eccesso di energia idroelettrica, dando priorità alle esigenze energetiche domestiche.
Il wallet recentemente identificato suggerisce regolari ricezioni di block reward circa una volta al giorno, che variano tra 1 e 5 BTC. Secondo report precedenti il Bhutan avrebbe iniziato a minare quando il prezzo era di circa $5.000. Nel 2023 il Paese ha ampliato le sue capacità di mining grazie a una collaborazione con la società Bitdeer Technologies, aumentando le sue operazioni a 600 megawatt.
Si prevede che il prodotto interno lordo (PIL) del Bhutan raggiunga i $3 miliardi entro la fine del 2024, il che significa che le sue riserve di bitcoin riportate rappresentano circa un quarto del suo PIL.