La Cina continua a detenere il 55% dell’hash rate di Bitcoin nonostante il divieto sul mining di asset digitali. Gli Stati Uniti raggiungono il 40%.
Nonostante il ban imposto nel 2021, la Cina mantiene una posizione rilevante nell’industria del mining di Bitcoin.
Secondo i dati condivisi da Ki Young Ju, Ceo di CryptoQuant, oltre il 55% dell’hash rate sarebbe ancora controllato da mining pool cinesi. Negli Stati Uniti, le mining pool, gestite principalmente da attori istituzionali, raggiungerebbero il 40% della potenza globale.
Tuttavia, secondo i dati aggiornati a gennaio 2022 del CBECI (Cambridge Bitcoin Electricity Consumption Index), la Cina gestirebbe il 21,11% dell’hash rate globale, mentre gli Stati Uniti il 37,84%.