Telegram aggiorna i termini sulla privacy per condividere i dati degli utenti con le autorità in caso di richieste legali valide.
Telegram ha aggiornato i propri termini di servizio per includere la condivisione di indirizzi IP e numeri di telefono degli utenti con le autorità a seguito di richieste legali valide. Tale decisione è stata annunciata dal Ceo Pavel Durov in un recente comunicato, dove il fondatore ha sottolineato che Telegram si atterrà solo a richieste legali valide, cioè in caso di potenziale condotta criminale. In precedenza, Telegram si era impegnata a divulgare i numeri di telefono e gli indirizzi IP degli utenti solo se un’ordinanza del tribunale confermava che l’utente era sospettato di terrorismo.
Nel 2018 il governo russo ha tentato di bloccare Telegram ma ha rimosso il divieto due anni più tardi, affermando che Durov avrebbe aiutato a combattere l’estremismo. Attualmente, Telegram è anche al centro di controversie in Ucraina, dove il governo ha bandito l’app dagli strumenti ufficiali utilizzati da personale governativo e militare, a causa di preoccupazioni di sicurezza e l’uso da parte della Russia per attacchi informatici e phishing.
La piattaforma sta ora lavorando per bloccare attivamente la possibilità di cercare beni e attività illeciti tramite la funzione di ricerca. Nel comunicato Telegram ha dichiarato che non ha mai fornito dati di messaggistica a nessun Paese, compresa la Russia.