Dal sogno libertario alla prigione a vita: la controversa storia del fondatore del più famoso darknet market online.
1° ottobre 2013. Glen Park Branch Library, San Francisco, USA. Due agenti dell’FBI in borghese, un uomo e una donna, si avvicinano a un ragazzo di 30 anni e iniziano a discutere ad alta voce. Appena il ragazzo si distrae per la confusione, uno dei due agenti gli sfila di mano il computer e lo passa all’altro. Quel ragazzo di 30 anni si chiama Ross Ulbricht e sta per essere accusato di essere la mente dietro Silk Road.
Ross Ulbricht, nato e cresciuto ad Austin, Texas, era uno studente brillante con una passione per la fisica e l’ingegneria. Ulbricht si distinse fin da giovane per le sue capacità accademiche e il suo interesse per la filosofia libertaria. Dopo aver conseguito una laurea in Fisica e un master in Ingegneria dei Materiali alla Penn State University nel 2009, Ulbricht iniziò a esplorare il mondo del commercio online.
Nel 2011, all’età di 26 anni, lanciò Silk Road, un mercato online anonimo accessibile solo attraverso la rete Tor. Il sito nacque da un’idea ambiziosa: creare uno spazio di commercio libero da regolamentazioni governative, dove le persone potessero comprare e vendere liberamente, protette dall’anonimato del dark web e delle transazioni in bitcoin.
Sul suo profilo LinkedIn, Ulbricht scrisse:
“Sto creando una simulazione economica per dare alle persone un’esperienza diretta di come sarebbe vivere in un mondo senza l’uso sistematico della forza”.
Silk Road: un vero e proprio mercato libero
Silk Road nacque a febbraio 2011 e divenne rapidamente il sito di riferimento per il commercio online libero da regolamentazioni governative.
Il sito offriva una gamma di oltre 10.000 prodotti, dai libri all’elettronica, ma divenne rapidamente conosciuto per il commercio di droghe: principalmente cannabis. Nonostante le regole imposte da Ulbricht contro la vendita di armi, beni rubati, omicidi su commissione, valute contraffatte, informazioni personali, carte di credito, materiale pedopornografico e servizi fraudolenti, Silk Road si trovò fin da subito al centro di un dibattito etico e legale.
Silk Road fu il primo mercato del suo genere nel dark web perché permetteva agli utenti di fare transazioni anonime con un livello di sicurezza e privacy senza precedenti.
Il sistema, basato su recensioni degli utenti e un meccanismo di escrow, creò un ambiente di fiducia in un contesto anonimo. Tale approccio ridusse i rischi associati al commercio illegale di droga, spostando le transazioni dalle strade di quartieri pericolosi a un ambiente più sicuro.
In seguito alla pubblicazione di un articolo sul blog Gawker il 1° giugno 2011, Silk Road iniziò a ottenere molta visibilità e attirare l’attenzione delle forze dell’ordine federali.
La caduta di Silk Road
Il 1° ottobre 2013, giorno noto come Free Ross Day, l’FBI arrestò Ulbricht nella biblioteca pubblica di San Francisco. L’operazione, frutto di un’indagine complessa e controversa, segnò la fine di Silk Road e l’inizio di un caso giudiziario unico.
Il processo di Ulbricht fu caratterizzato da controversie e accuse di corruzione. Emersero prove di agenti federali corrotti coinvolti nell’indagine, sollevando dubbi sull’integrità del caso. Nonostante ciò, Ulbricht fu condannato a una pena di due ergastoli più 40 anni di carcere senza possibilità di libertà condizionata, in aggiunta all’obbligo di pagare $183 milioni di risarcimento. Una sentenza considerata da molti sproporzionata per reati non violenti.
Stando ai rapporti ufficiali dell’FBI resi pubblici in seguito alle indagini, nel periodo compreso tra il 6 febbraio 2011 e il 23 luglio 2013, la piattaforma gestì 1.229.465 scambi. Questi coinvolsero 146.946 acquirenti distinti e 3.877 venditori. Tali operazioni avrebbero generato una somma di 9.519.664 BTC, equivalenti a $183 milioni in vendite totali, al cambio dell’epoca. I gestori di Silk Road avrebbero incassato 614.305 BTC in commissioni, pari a circa $13 milioni.
L’FBI dichiarò di aver confiscato un totale di 170.000 BTC dagli account legati a Silk Road e dal conto personale di Ulbricht.
Dopo Silk Road: la nascita di nuovi mercati
Cinque settimane dopo l’arresto di Ulbricht e la chiusura di Silk Road da parte dell’FBI, gli amministratori che si occupavano della gestione del sito lanciarono Silk Road 2.0, che rapidamente superò l’originale in termini di vendite mensili. Tuttavia, anche questa versione fu sequestrata in seguito a un’operazione da parte dell’FBI.
Poche ore dopo venne creato Silk Road 3 Reloaded, anch’esso chiuso successivamente. Ogni anno nascono e vengono chiusi numerosi mercati anonimi simili sul dark web, un trend che sembra essere stato avviato da Ulbricht. Attualmente Silk Road 4 è ancora attivo.
La sentenza: una vita dietro le sbarre
Il processo federale di Ross Ulbricht iniziò il 13 gennaio 2015, oltre un anno dopo il suo arresto. Ulbricht non fu accusato di vendita di droga, hacking o omicidio, ma fu ritenuto responsabile per ciò che altre persone avevano venduto sul sito che lui aveva creato.
Ulbricht fu accusato di cinque reati non violenti, la maggior parte dei quali derivanti dalle attività degli utenti del sito. Tale interpretazione solleva dubbi sulla violazione della Sezione 230 del Communications Decency Act degli Stati Uniti, che protegge i fornitori di servizi online dalla responsabilità per le azioni degli utenti.
Oggi Ross Ulbricht continua a scontare la sua pena nel carcere di massima sicurezza di Tucson, Arizona. Nonostante le circostanze, ha mantenuto un atteggiamento positivo, dedicandosi all’educazione dei suoi compagni di prigionia e continuando a scrivere e riflettere sulle implicazioni etiche e filosofiche delle sue azioni.
In una lettera scritta prima della sentenza finale, Ulbricht affermò:
“In quel momento credevo che le persone dovessero avere il diritto di comprare e vendere ciò che volevano, purché non facessero del male a nessun altro. Tuttavia, ho imparato da allora che prendere decisioni immediate basate su proprie convinzioni senza dedicare il tempo necessario per riflettere a fondo può avere conseguenze disastrose”.
Da anni il movimento Free Ross continua a crescere, con oltre 600.000 firme raccolte per una petizione di clemenza. Sostenitori da diverse parti dello spettro politico chiedono una revisione della sua sentenza, considerata eccessivamente severa. Il 25 maggio 2024, durante un intervento alla Convenzione Nazionale Libertaria svoltasi a Washington, D.C, il candidato repubblicano alle prossime elezioni presidenziali degli Stati Uniti, Donald Trump, ha affermato:
“Il primo giorno commuterò la condanna di Ross Ulbricht a quella già scontata. Ha già scontato 11 anni. Lo manderemo a casa”.
Se volete supportare la causa di Ross Ulbricht chiedendo la fine della sua condanna, trovate la petizione a questo link.