Liquid Network e la tokenizzazione di asset reali su Bitcoin. Intervista ad Arnab Naskar, co-fondatore di Stokr.
Durante la conferenza Plan B Forum di Lugano, Atlas21 ha incontrato Arnab Naskar, Co-fondatore di Stokr, per discutere di un trend sempre più in crescita che mira ad aprire nuove opportunità di investimento e innovazione: la tokenizzazione di asset reali su Bitcoin.
Quali sono i vantaggi della tokenizzazione su Bitcoin rispetto alla finanza tradizionale?
Uno dei vantaggi principali della tokenizzazione di asset reali su Bitcoin riguarda il settlement. Il settlement di qualsiasi tipo di asset nel mondo finanziario tradizionale non è istantaneo. Se operi sul mercato azionario le operazioni richiedono dei tempi di attesa più o meno lunghi. Al contrario se portiamo gli asset reali su Bitcoin, ad esempio su Liquid Network, il settlement di una transazione è di circa 1 minuto.
Il secondo vantaggio sono le commissioni di transazione. Su Liquid sono meno di $0,05. Nella finanza tradizionale invece, ci sono i costi che ogni broker applica sulle diverse operazioni.
Un altro vantaggio riguarda la proprietà di questi asset. Nel mercato tradizionale quando investi in una security (titolo finanziario), la proprietà rimane al broker o a un’altra entità che si impegna a gestirla. Quando investi in una security tokenizzata, il token che rappresenta l’asset può essere gestito facilmente attraverso un wallet Bitcoin. Si tratta di applicare il concetto “Not your keys, not your bitcoins” alle security.
In sostanza con la tokenizzazione degli asset reali otteniamo una maggiore efficienza e riduciamo la fiducia negli attori del mercato tradizionale.
Credi che gli attori che fungono da intermediari nella finanza tradizionale siano interessati a investire in un modello che riduce il loro ruolo nel mercato?
Penso che l’efficienza sia parte dell’evoluzione. La domanda da porsi è: come cambieranno le regole per questi operatori di mercato? Coloro che riusciranno ad adattarsi alle nuove regole rimarranno, chi non riuscirà dovrà abbandonare il mercato. In futuro vedremo diverse regole cambiare: nella finanza tradizionale oggi non esiste il ruolo di “service provider” per tokenizzare asset. La mia azienda, Stokr, ricopre proprio questo ruolo. Con la tokenizzazione degli asset non vedremo mai la totale eliminazione della fiducia ma una riduzione di essa.
Quindi c’è interesse da parte della finanza tradizionale verso la tokenizzazione su Bitcoin?
Assolutamente. Nel 2024 abbiamo visto BlackRock, la più grande società di gestione patrimoniale al mondo, lanciare il suo fondo tokenizzato (BUIDL) che investe in titoli di Stato USA e operazioni di riacquisto (repo) e ricevere un interesse significativo. Credo che attualmente stiano gestendo quasi mezzo miliardo di dollari in asset. L’interesse di BlackRock ha rappresentato un momento cruciale per l’industria della tokenizzazione. Nel 2017/2018 si pensava che il mercato tradizionale fosse già abbastanza efficiente, ma con l’ingresso di attori come BlackRock e altri asset manager nella tokenizzazione, c’è una crescente consapevolezza che il mercato stia cambiando. Gli investitori vogliono ridurre i costi, avere più controllo e trasparenza, obiettivi che solo la digitalizzazione può realizzare. Tuttavia la digitalizzazione su architetture tradizionali può introdurre nuovi rischi di fallimento centralizzato. Al contrario, la tokenizzazione può offrire una soluzione decentralizzata, riducendo i punti deboli. È fondamentale considerare cosa potrebbe accadere in caso di eventi imprevisti, come un “Black Swan event,” e come un’infrastruttura resiliente possa sostenere il sistema in quei momenti.
C’è un motivo preciso per cui avete deciso di operare in Europa? Credi che la regolamentazione MiCA possa aiutare la vostra operatività?
Abbiamo una licenza come VASP, quindi siamo regolamentati come fornitore di servizi di asset virtuali in Lussemburgo. Abbiamo visto l’evoluzione del mercato fin dal 2016/2017, quando non c’era una regolamentazione. Ora il mercato europeo si sta preparando alla MiCA, che fornirà capacità di “passporting”. Ciò significa che se hai la sede in un Paese e hai la licenza, puoi operare in tutti gli Stati membri europei. È un aspetto molto interessante, perché nel mercato attuale, ad oggi, se sei regolamentato come VASP in Germania o in Lussemburgo, la situazione è molto frammentata. Devi ottenere licenze diverse per operare in diversi Paesi, il che rende le cose più difficili. Come sappiamo, l’Europa nel suo complesso è un mercato molto più grande. Quindi penso che sia un fattore positivo.
Ma il motivo principale per cui abbiamo scelto l’Europa nel 2018 come giurisdizione è perché i capitali sono ancora qui. Vedo sicuramente molta motivazione nel mercato per adottare nuove tecnologie.
Dato che uno dei casi d’uso principali di Ethereum è quello della tokenizzazione, perché credi che questo tipo di mercato finirà su Liquid o su Bitcoin anziché su altre criptovalute?
Penso che ci siano tre motivi principali. Primo fra tutti, la stabilità dell’architettura di Bitcoin, considerata fondamentale per l’infrastruttura finanziaria, poiché un fondo tokenizzato deve rimanere stabile nel tempo, evitando cambiamenti drastici come la transizione di un protocollo da proof of work a proof of stake. È fondamentale avere regole stabili e prevedibili.
Un altro aspetto importante è la liquidità; l’interesse istituzionale, evidenziato dall’afflusso significativo di denaro negli ETF, rafforza la percezione di Bitcoin come sound money. I mercati dei capitali possono essere costruiti su Bitcoin, poiché rappresenta la prima forma di denaro programmabile. Se hai un denaro programmabile puoi creare prodotti che non possono esistere nella finanza tradizionale. Su Stokr abbiamo tokenizzato MicroStrategy, consentendo il trading tra Bitcoin e MicroStrategy, un’opzione non disponibile nei mercati tradizionali.
Il terzo aspetto per la scelta di utilizzare Liquid è la riservatezza delle transazioni. Come provider di servizi finanziari, è importante proteggere le operazioni dai concorrenti e dai trader front-runner. Liquid garantisce che ogni transazione sia confidenziale, rendendo quasi impossibile per gli altri identificare o speculare sulle operazioni effettuate.
Se il mercato dei capitali dovesse diventare sempre più liquido, non hai paura del fatto che in futuro i regolatori potrebbero cercare di attaccare la federazione che gestisce Liquid?
Credo che la federazione aiuterà il regolatore, poiché i membri della federazione sono tutte entità identificate. Non si può correre il rischio che un’entità della Corea del Nord diventi membro della federazione. Pertanto i membri della federazione non dovrebbero evitare il regolatore, ma anzi dovrebbero collaborare tecnicamente. D’altra parte, chiunque può far parte della federazione come membro, quindi non ci sono restrizioni. Questo è l’elemento di decentralizzazione: è aperto finché si rispettano le regole collettive condivise dai membri.