Accuse di “abuso di potere” verso l’autorità di vigilanza da parte di 18 Stati. Trump promette un cambio al vertice dell’agenzia.
Diciotto Stati americani hanno intentato causa contro la Sec e il suo presidente Gary Gensler, accusando l’autorità di vigilanza di aver oltrepassato i propri limiti normativi nel settore degli asset digitali.
La coalizione di Stati, guidata da Nebraska, Tennessee e Wyoming, e che include anche Texas, Kentucky e Ohio, contesta l’approccio regolatorio della Sec, definendolo un “grossolano abuso di potere governativo”. Secondo quanto riportato nella denuncia, l’agenzia avrebbe cercato di “appropriarsi unilateralmente dell’autorità normativa sottraendola agli Stati, attraverso una serie continua di azioni legali”.
In merito alla causa, Russell Coleman, procuratore generale del Kentucky, ha dichiarato:
“Invece di incoraggiare questa nuova e vivace industria digitale, l’Amministrazione Biden-Harris sta ingiustamente reprimendo le criptovalute”.
Secondo i dati della Blockchain Association, dal 2021 le aziende crypto hanno dovuto sostenere spese legali per $429 milioni per far fronte alle azioni della Sec.
La situazione potrebbe però cambiare nei prossimi mesi. Il presidente eletto Donald Trump ha infatti annunciato l’intenzione di rimuovere Gensler dal suo incarico, prospettando la nomina di un nuovo presidente più favorevole al settore. Tra i possibili successori Mark Uyeda, attuale commissario Sec e critico dell’approccio di Gensler, e Dan Gallagher, già commissario Sec dal 2011 al 2015 e attuale dirigente di Robinhood.
Nonostante le crescenti pressioni e la prospettiva di una possibile rimozione a gennaio 2025, Gensler mantiene la sua posizione critica verso il settore dei digital asset. In un recente intervento al Practicing Law Institute, il presidente della Commissione ha ribadito che “il settore crypto ha causato significativi danni agli investitori” e che “la maggior parte degli asset digitali deve ancora dimostrare casi d’uso sostenibili, al di là della speculazione e delle possibili attività illecite”.