Il sostegno alle CBDC crolla dal 31% al 13% mentre cresce l’interesse per i sistemi di pagamento istantanei.
Secondo quanto emerge da un recente sondaggio condotto dall’Official Monetary and Financial Institutions Forum (OMFIF), le banche centrali stanno perdendo interesse nelle CBDC nonostante il crescente impegno nella ricerca.
Il report annuale “Future of Payments” evidenzia un calo nel supporto alle CBDC come soluzione per i pagamenti transfrontalieri: solo il 13% degli intervistati nel 2024 le considera una valida opzione, rispetto al 31% del 2023.
La preferenza si orienta invece verso l’interconnessione dei sistemi di pagamento istantanei, come ad esempio il servizio statunitense FedNow, sostenuta dal 47% dei banchieri centrali. Le stablecoin non hanno ricevuto alcun voto per il secondo anno consecutivo.
Il raffreddamento dell’interesse coincide con il ritiro della Banca dei Regolamenti Internazionali (BRI) dal Progetto mBridge, un’iniziativa multi-CBDC guidata dalla Cina. Sebbene la BRI neghi motivazioni politiche, la mossa sottolinea le tensioni geopolitiche che circondano l’adozione delle valute digitali.
Il sondaggio conferma inoltre il dominio del dollaro USA, con solo l’11% delle banche centrali che riporta una riduzione nel suo utilizzo.
Attualmente oltre 130 Paesi stanno esplorando le CBDC. Paesi come Cina, Bahamas, Giamaica e Nigeria sono stati i primi a lanciare la propria CBDC nazionale, mentre altri come gli Stati Uniti procedono con maggiore cautela con il Presidente elettro Donald Trump che si è più volte espresso contro la potenziale emissione di un dollaro digitale.