L’emittente di stablecoin accusa Swan Bitcoin di gravi violazioni contrattuali nella joint venture per il mining.
Secondo quanto riportato da Cointelegraph, Tether ha intentato una causa presso l’Alta Corte d’Inghilterra e Galles contro Swan Bitcoin, accusandola di “significative violazioni” degli accordi commerciali.
La disputa affonda le radici in una joint venture del 2022, quando le due società fondarono insieme 2040 Energy per operazioni di mining di Bitcoin. Secondo quanto emerso, Tether avrebbe fornito i finanziamenti mentre Swan Bitcoin si sarebbe occupata della gestione operativa.
In un comunicato del 15 gennaio Tether ha dichiarato:
“Tether ha sempre agito in buona fede, sostenuto obiettivi aziendali comuni e rispettato tutti gli accordi pertinenti. Al contrario, Swan ha agito in modo sconsiderato, e le loro azioni hanno portato a violazioni significative degli accordi stipulati. Di conseguenza, siamo stati costretti a prendere le misure necessarie per proteggere il nostro investimento”.
Dall’altro lato arrivano le controaccuse di Swan Bitcoin, che denuncia un presunto complotto interno denominato “rain and hellfire”. Secondo Swan, alcuni ex dipendenti della sua ex divisione di mining avrebbero sottratto informazioni riservate e codice proprietario per fondare una società concorrente, Proton Management, convincendo successivamente Tether ad abbandonare la partnership originale in loro favore.
Il clima si è ulteriormente inasprito lo scorso agosto, quando il Ceo di Swan, Cory Klippsten, è stato rimosso dalla guida di 2040 Energy, con Proton che ne ha assunto il controllo operativo. Swan Bitcoin ha definito l’operazione un “takeover ostile” orchestrato con la complicità di Tether, accuse che quest’ultima respinge categoricamente.