Il “crypto czar” David Sacks dà priorità alla legislazione sulle stablecoin e a una riserva di Bitcoin per rafforzare la politica crypto degli Stati Uniti.
L’amministrazione Trump sta considerando l’inclusione di Bitcoin nelle riserve strategiche federali. L’annuncio è arrivato il 4 febbraio direttamente da David Sacks, il nuovo “crypto czar” della Casa Bianca, durante una conferenza stampa con i legislatori repubblicani.
“Stiamo valutando l’idea di una riserva di Bitcoin — questa è una delle prime cose che analizzeremo nell’amministrazione. Siamo ancora nelle fasi iniziali di questo processo”, ha dichiarato Sacks, precisando che si attendono ancora le conferme di alcuni segretari di gabinetto per procedere con l’analisi completa della proposta.
Le parole di Sacks seguono la notizia del nuovo fondo sovrano statunitense, istituito tramite un recente ordine esecutivo firmato dal Presidente Trump. Il piano mira a monetizzare gli asset governativi per sostenere le priorità nazionali.
James Butterfill, responsabile della ricerca presso CoinShares, ha commentato positivamente l’iniziativa:
“Considerando il profilo dei due principali responsabili del fondo sovrano, incluso il Segretario al Tesoro Scott Bessent, sarei molto sorpreso se Bitcoin non venisse incluso”.
Parallelamente, il Congresso sta lavorando a un quadro normativo più chiaro per gli asset digitali. Il senatore repubblicano Bill Hagerty ha presentato il GENIUS Act (Guiding and Establishing National Innovation in U.S. Stablecoins), una proposta di legge che mira a definire chiaramente le stablecoin e a imporre requisiti di riserva e di audit per gli emittenti.
Sacks ha sottolineato che una tale legislazione sarebbe fondamentale per rafforzare il dominio del dollaro statunitense a livello globale, incentivare le transazioni denominate in dollari e aumentare la domanda globale di titoli del Tesoro USA.