Un’esplosione in un’abitazione rivela un’operazione di mining di Bitcoin alimentata da energia elettrica rubata.
Un’esplosione nella città malese di Bandar Puncak Alam ha portato alla luce un’operazione illegale di mining di Bitcoin.
L’incidente è avvenuto l’11 febbraio quando fumo e fiamme sono divampati da un’abitazione in via Lorong Cekara Purnama. Un residente della zona ha lanciato l’allarme alle 11:41 del mattino. Dopo che i vigili del fuoco hanno domato l’incendio nel tardo pomeriggio, gli investigatori hanno scoperto un’attività non autorizzata: nove dispositivi per il mining di Bitcoin, ventole di raffreddamento e un router D-link, tutti collegati abusivamente alla rete elettrica.
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In Malesia la manomissione delle linee elettriche costituisce un reato punibile secondo la Sezione 37 della Legge sulla Fornitura di Energia Elettrica, che prevede multe fino a 100.000 ringgit malaysiani (circa $24.000) e pene detentive fino a cinque anni.
Il mese scorso, la polizia thailandese ha scoperto un’operazione simile a Chon Buri che aveva sottratto energia elettrica per un valore stimato di $3 milioni, utilizzando circa 1.000 macchine per il mining. Si stima che la Malesia abbia subito perdite per circa $750 milioni da attività simili tra il 2018 e il 2023.
Le autorità malesi hanno aperto un’indagine e sono alla ricerca di informazioni che possano portare all’arresto dei responsabili.