La contraddizione tra gli annunci presidenziali e le azioni intraprese dal Dipartimento di Giustizia: gli USA possono davvero essere considerati un Bitcoin country?
In seguito all’ordine esecutivo firmato dal Presidente Donald Trump, che ha stabilito la creazione di una riserva strategica di bitcoin, l’idea di un “Bitcoin Country” è tornata a circolare in parte della comunità, soprattutto quella statunitense.
Con l’apertura agli asset digitali e l’inserimento di figure apparentemente pro-Bitcoin in posizioni chiave dell’amministrazione, l’America sembrerebbe presentarsi come un Paese all’avanguardia nell’innovazione tecnologica e nella libertà economica, seguendo la promessa del Presidente di trasformare gli USA nella “capitale globale delle criptovalute”.
Tuttavia, esaminando le azioni concrete del sistema giudiziario e delle agenzie federali statunitensi, emerge un quadro contraddittorio. Negli ultimi anni il Dipartimento di Giustizia (DoJ) ha perseguito whistleblower, attivisti per la privacy e sviluppatori di tecnologie strettamente legate a Bitcoin e criptovalute. Per capire se davvero gli Stati Uniti possano essere considerati come un Paese Bitcoin-friendly, vale la pena esaminare le azioni al di là degli annunci.
Roman Sterlingov: il caso Bitcoin Fog e l’uso controverso di Chainalysis
Roman Sterlingov, cittadino russo-svedese, è stato arrestato nell’aprile del 2021 con l’accusa di essere il creatore e gestore di Bitcoin Fog, uno dei primi servizi di mixing di bitcoin, attivo dal 2011. Dopo un processo durato un mese, Sterlingov è stato condannato a 12 anni e mezzo di carcere ad agosto 2024 per riciclaggio di denaro, gestione di un’attività di trasferimento di denaro senza licenza e associazione a delinquere.
Il caso Sterlingov rappresenta un precedente particolarmente preoccupante per diverse ragioni:
- l’uso di evidenze forensi contestate: l’intera accusa si è basata sulle analisi on-chain fornite da Chainalysis tramite il suo software proprietario Reactor. Durante il processo, è emerso che Chainalysis non è stata in grado di fornire prove della validità scientifica del suo programma né i coefficienti di errore. La responsabile delle indagini di Chainalysis, Elizabeth Bisbee, ha ammesso di “essere all’oscuro” di evidenze scientifiche relative all’accuratezza del software;
- testimonianze contraddittorie: CipherTrace, altra azienda di analisi on-chain, ha dichiarato di non aver trovato alcuna prova che collegasse Sterlingov alla gestione di Bitcoin Fog, evidenziando discrepanze tra la propria metodologia e quella di Chainalysis;
- rifiuto di audit esterno: durante il processo, Chainalysis è riuscita a evitare qualsiasi audit esterno del suo software, che avrebbe potuto rivelare possibili falle nell’euristica utilizzata.
Nonostante le criticità delle prove presentate, il tribunale ha considerato attendibili le evidenze fornite da Chainalysis, condannando Sterlingov. Oltre alla detenzione, Sterlingov dovrà rinunciare a fondi sequestrati per un valore di $1,76 milioni e a 1.345 BTC presenti nel wallet di Bitcoin Fog, per un valore superiore a $103 milioni.
Roman Storm: la battaglia legale del co-fondatore di Tornado Cash
Roman Storm, co-fondatore del protocollo di privacy Tornado Cash, è stato arrestato ad agosto 2023 con l’accusa di riciclaggio di denaro, violazione delle sanzioni e gestione di un’attività di trasferimento di denaro senza licenza.
Tornado Cash è un protocollo decentralizzato basato su smart contract, progettato per migliorare la privacy su Ethereum attraverso il mixing delle transazioni. I pubblici ministeri sostengono che Storm sia personalmente responsabile per l’uso illecito del protocollo da parte di terzi, nonostante Tornado Cash sia non-custodial e non gestisca quindi i fondi degli utenti. Il DoJ ha argomentato che Storm avrebbe dovuto implementare controlli KYC (Know Your Customer) e bloccare indirizzi sanzionati dall’Ofac. L’accusa considera Storm come un “operatore” del servizio, sostenendo che avrebbe tratto profitto dal controllo su Tornado Cash.
Storm è in libertà su cauzione da $2 milioni in attesa di processo, che non avverrà prima di aprile 2025.
Samourai Wallet: i fondatori del wallet privacy-focused sotto accusa
William Lonergan Hill e Keonne Rodriguez, fondatori del wallet Bitcoin incentrato sulla privacy Samourai Wallet, sono stati arrestati a fine aprile 2024 con accuse di associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio di denaro di oltre $100 milioni provenienti da attività criminali e gestione di un’attività di trasferimento di denaro senza licenza. Samourai Wallet è noto per le sue funzionalità di privacy, tra cui l’implementazione di CoinJoin e altri strumenti che migliorano la fungibilità di bitcoin.
Durante l’ultima udienza presso il tribunale del Distretto Sud di New York, l’accusa ha presentato prove che includerebbero un presunto piano di fuga trovato nell’abitazione di Rodriguez. La difesa ha sostenuto che si trattasse di un piano di emergenza generico.
Entrambi gli sviluppatori sono attualmente in detenzione domiciliare, con restrizioni sui loro movimenti. I due rischiano una condanna massima di 25 anni di prigione.
Gli avvocati della difesa stanno ancora analizzando oltre 8 terabyte di prove fornite dall’accusa. La data del processo è stata fissata per il 3 novembre 2025.
Edward Snowden: l’esilio del whistleblower
Nel 2013 Edward Snowden, ex contractor della National Security Agency, ha rivelato l’esistenza di programmi di sorveglianza di massa da parte dell’agenzia governativa. Le rivelazioni di Snowden hanno dimostrato al mondo intero come la raccolta indiscriminata di miliardi di terabyte di dati di privati cittadini da parte dell’NSA non avesse permesso di sventare alcun attacco terroristico, come invece sostenuto pubblicamente dalle autorità americane. Per questo Snowden è stato costretto a fuggire dagli Stati Uniti e vive attualmente in Russia, dove ha ottenuto la cittadinanza nel 2022.
Nel corso degli anni Snowden ha espresso pubblicamente il suo supporto a Bitcoin e altre tecnologie che promuovono la libertà finanziaria e la privacy. Snowden ha anche utilizzato bitcoin per finanziare le sue spese legali e sostenere la sua vita in esilio.
Nonostante alcune delle rivelazioni di Snowden abbiano portato a riforme limitate della sorveglianza negli Stati Uniti, come lo USA Freedom Act del 2015, che ha posto alcune restrizioni alla raccolta di dati, Snowden rimane accusato di spionaggio e furto di proprietà governativa. Se dovesse tornare negli Stati Uniti, affronterebbe un processo rischiando decenni di carcere.
Julian Assange: libertà dopo anni di detenzione ingiustificata
Julian Assange, fondatore di WikiLeaks, ha ottenuto la libertà a giugno 2024 dopo aver patteggiato con il Dipartimento di Giustizia americano, ponendo fine a una battaglia legale durata 14 anni. Assange è tornato in Australia dopo aver trascorso cinque anni nella prigione di massima sicurezza di Belmarsh a Londra e oltre sette anni nell’ambasciata ecuadoriana della capitale inglese.
Dopo che le società di pagamento tradizionali bloccarono le donazioni a WikiLeaks nel 2010, l’organizzazione iniziò ad accettare bitcoin, diventando uno dei primi casi d’uso per le transazioni finanziarie censurate.
Grazie alle donazioni in bitcoin ricevute nel corso degli anni, si stima che WikiLeaks abbia accumulato un patrimonio considerevole, che ha contribuito a sostenere le spese legali di Assange.
L’accordo di patteggiamento ha previsto che il fondatore di WikiLeaks si dichiarasse colpevole di un reato minore ai sensi dell’Espionage Act, evitando così un processo negli Stati Uniti. La sentenza è stata fissata a 62 mesi, considerati già scontati durante la detenzione nel Regno Unito.
Ross Ulbricht: la grazia di Trump dopo un decennio di carcere
Ross Ulbricht, creatore del darknet market Silk Road, è stato liberato il 21 gennaio 2025 dopo aver ricevuto la grazia dal Presidente Trump, ponendo fine alla condanna stabilita nel 2015.
Ulbricht, che non aveva precedenti penali, è stato condannato a due ergastoli senza possibilità di libertà condizionata per accuse non violente legate alla creazione e gestione di Silk Road. Il processo fu caratterizzato da diversi fatti insoliti, tra cui la corruzione di due agenti federali coinvolti nell’indagine, che furono successivamente condannati per appropriazione indebita dei bitcoin sequestrati.
La grazia concessa da Trump è stata accolta con entusiasmo dalla comunità Bitcoin.
Larry Harmon: il caso Helix e la collaborazione con il DoJ
Larry Harmon, creatore del servizio di mixing di bitcoin Helix, è stato arrestato a febbraio 2020 con l’accusa di aver facilitato il riciclaggio di oltre 350.000 bitcoin (circa $300 milioni all’epoca) tra il 2014 e il 2017. Ad agosto 2021 Harmon si è dichiarato colpevole di associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio di denaro.
A differenza di Sterlingov, Harmon ha accettato di collaborare con il DoJ, testimoniando contro altri imputati in casi simili, incluso lo stesso Sterlingov.
Harmon è stato condannato a tre anni di prigione e tre anni di libertà vigilata. Come parte del patteggiamento, il creatore di Helix ha accettato di rinunciare a oltre 4.400 bitcoin e di pagare una multa di $60 milioni.
Virgil Griffith: l’ex ricercatore Ethereum condannato per aver parlato in Corea del Nord
Virgil Griffith, ex ricercatore della Ethereum Foundation, è stato arrestato a novembre 2019 per aver tenuto una presentazione su blockchain e criptovalute alla conferenza “Pyongyang Blockchain and Cryptocurrency Conference” in Corea del Nord.
A settembre 2021 Griffith si è dichiarato colpevole di cospirazione per violazione delle sanzioni internazionali e ad aprile 2022 è stato condannato a 63 mesi di carcere e al pagamento di una multa da $100.000.
I procuratori statunitensi lo hanno accusato di aver aiutato la Corea del Nord a usare le criptovalute per eludere le sanzioni.
La sua condanna è stata recentemente ridotta di sette mesi, portandola a 56 mesi.
L’uscita delle aziende Bitcoin dal mercato statunitense
Negli ultimi anni l’intensificarsi della repressione contro gli strumenti di privacy finanziaria ha innescato un esodo di servizi e wallet Bitcoin dal mercato statunitense. La sequenza di abbandoni è iniziata il 24 novembre 2023 quando Wallet of Satoshi, popolare app per pagamenti Lightning Network, ha abbandonato il mercato americano. L’azienda australiana ha rimosso la sua applicazione dagli store di Apple e Google negli USA.
Successivamente ad aprile 2024, dopo l’arresto dei fondatori di Samourai Wallet, l’FBI ha diffuso un avviso contro l’uso di servizi finanziari privi di licenza da Money Services Business. Di conseguenza, Acinq ha ritirato il suo wallet Phoenix dal mercato USA il 26 aprile, seguita il giorno dopo da zkSNACKs, che ha bloccato l’accesso al sito web di Wasabi Wallet per tutti i cittadini e residenti americani.
I casi presentati sembrerebbero rivelare una realtà a due anime per gli Stati Uniti quando si tratta di Bitcoin e tecnologie per la libertà.
Da un lato, il mercato americano ha abbracciato Bitcoin come asset class, con ETF, servizi finanziari e un crescente riconoscimento politico. Dall’altro, il sistema giudiziario e le agenzie federali hanno mostrato ostilità verso alcuni aspetti fondamentali di Bitcoin: la privacy finanziaria, la resistenza alla censura e la sovranità economica.