Perché la volatilità di Bitcoin rappresenta un vantaggio nel lungo termine e come le oscillazioni di prezzo stiano progressivamente diminuendo ad ogni ciclo.
Sin dal 2009, gli scettici hanno trovato sempre molte ragioni per criticare Bitcoin, nella stragrande maggioranza dei casi adducendo motivi derivanti da una scarsa conoscenza.
Ora, dopo che negli Usa sono stati approvati vari ETF e dopo che l’amministrazione americana ha ufficialmente dichiarato la costituzione di una Riserva Strategica di Bitcoin, alcune delle motivazioni contro Bitcoin, quali “non ha valore intrinseco” o “non c’è niente dietro” stanno venendo a cadere. Anche le false motivazioni “Bitcoin usa troppa energia” e “Bitcoin è nocivo per l’ambiente” stanno diminuendo per via di sempre più numerosi articoli sostenenti che Bitcoin usi perlopiù energia in eccesso, aiuti le aziende che utilizzano energia rinnovabile ad essere più profittevoli e aiuti a tenere pulito l’ambiente tramite l’emissione di anidride carbonica invece che di metano (in una finestra temporale di 20 anni, il metano è 80 volte più nocivo dell’anidride carbonica).
D’altra parte, altre motivazioni contro Bitcoin purtroppo rimangono: una delle più conosciute è “Bitcoin non è un buon investimento perché è troppo volatile, per cui è troppo rischioso”.
Bitcoin e la volatilità
Innanzitutto chiariamo una cosa: “Bitcoin, nel breve-medio periodo, è volatile”, e per questo non è un buon investimento se l’orizzonte temporale è breve o medio. Infatti, nell’orizzonte giornaliero Bitcoin ha oscillazioni che possono raggiungere il 5%/10% e nel mensile anche del 20%/30%.
La situazione è molto diversa se si pensa a un orizzonte temporale maggiore, per esempio di 4 anni. Se si considera infatti il prezzo medio settimanale delle ultime 200 settimane (circa quattro anni), è chiaro che si tratta di una grande riserva di valore, una curva che va solo verso l’alto. Ciò significa che tutti coloro che hanno acquistato bitcoin regolarmente e lo hanno tenuto per almeno quattro anni sono in attivo.
Come raccomandano i Bitcoiners, ogni piano di investimento in Bitcoin dovrebbe seguire due semplici regole:
- periodo di investimento > 4 anni;
- DCA (Dollar Cost Average): comprare non in una volta ma regolarmente, una volta a settimana, o ogni 15 giorni, o ogni mese, così da assorbire sia i picchi che i ribassi.
Applicando queste due semplici regole, finora, un investimento in Bitcoin ha performato meglio del 99% dei portafogli di qualsiasi consulente finanziario.
La volatilità è positiva nel lungo termine
La stessa volatilità che rende Bitcoin rischioso nel breve periodo, rende Bitcoin il miglior asset da detenere per lunghi periodi. È grazie alla volatilità che Bitcoin, pur partendo da 0, è arrivato prima a $1.000, poi a $10.000 e poi a $100.000, raggiungendo una capitalizzazione di mercato di $2.000 miliardi.
Senza questa volatilità non ci sarebbero stati tutti questi profitti nel lungo termine.
Perché Bitcoin è volatile
Bitcoin è volatile per vari motivi:
1. Volatilità intrinseca: è un asset la cui multidecennale traiettoria è partita da valere zero dollari ed è destinato a diventare l’asset con più valore al mondo, superando perfino l’oro, la cui prima posizione è incontrastata da più di 5.000 anni.
2. Nuova tecnologia non ancora ben capita: come ogni nuova tecnologia, all’inizio è capita da ben pochi, per cui è considerato dalla stragrande maggioranza delle persone un asset Risk-On, come le azioni delle aziende “tech”, mentre in realtà dovrebbe essere considerato un asset di rifugio, come l’oro.
3. Accessibilità 24/7: mentre il mercato è aperto 7-8 ore al giorno, 5 giorni a settimana, Bitcoin può essere scambiato 24 ore al giorno, 7 giorni su 7, festività incluse. Ciò induce ancor più i trader a speculare sul breve termine.
4. Utilizzo di leva: molti trader, per ottenere più guadagni, utilizzano la leva. Visto che Bitcoin ha movimenti anche del 5%/10% al giorno, molti trader vengono liquidati, aumentando ancor di più la volatilità.
La volatilità sta diminuendo ad ogni ciclo
Seppur rimanga molto volatile, si può osservare che Bitcoin era molto più volatile nel ciclo 2009-2013, e che la volatilità è diminuita ad ogni ciclo successivo. Questo accade perché sempre più persone hanno compreso Bitcoin (e per questo comprano e “holdano”) e quindi la percentuale di speculatori diminuisce con il passare del tempo. Inoltre, con una capitalizzazione di mercato sempre più alta, spostare significativamente il prezzo richiede sempre più uno spostamento maggiore di capitali, rendendolo così meno probabile.
Quando si parla di Bitcoin e volatilità, andrebbe sempre riferito lo spazio temporale. Se è vero che Bitcoin è molto volatile nel breve-medio periodo, nel lungo periodo la volatilità diminuisce e la si può notare solo verso l’alto. Anziché considerare il prezzo giornaliero o settimanale, andrebbe considerata la media settimanale delle ultime 200 settimane (circa 4 anni), una curva che è sempre stata inclinata verso l’alto, settimana dopo settimana, sin dal primo ciclo.
Prima di acquistare Bitcoin, a prescindere dalla quantità, l’investitore deve essere pronto, finanziariamente e psicologicamente, a non vendere Bitcoin per almeno quattro anni, a prescindere dalla volatilità, altrimenti si sta parlando non di un ottimo investimento, bensì di una rischiosa speculazione.
Raccomandazione finale
La prima e più importante raccomandazione che i bitcoiner danno a chi è interessato a Bitcoin è: studiare approfonditamente Bitcoin e detenere una percentuale di Bitcoin in portafoglio proporzionale al livello di educazione.
Per cui, se la volatilità è considerata eccessiva e causa di stress, il motivo è che la percentuale allocata in Bitcoin è troppo alta rispetto al livello di educazione. In quest’ultimo caso, l’investitore allora dovrebbe scegliere una delle seguenti opzioni: studiare Bitcoin fino al punto che, con l’allocazione corrente, non è più disturbato dai movimenti di prezzo di Bitcoin nel breve periodo (oppure vendere una parte dell’allocazione in Bitcoin fino al punto da non essere più stressato dalla volatilità di Bitcoin nel breve periodo).