Il progetto open-source permette di inviare bitcoin anche in zone censurate o senza connessione attraverso una rete mesh radio.
In un’intervista rilasciata a Decrypt, lo sviluppatore noto con lo pseudonimo “cyber“ ha svelato i dettagli di Darkwire, un progetto open-source che potrebbe consentire nuovi casi d’uso per l’utilizzo di Bitcoin senza internet.
Il progetto, presentato al Bitcoin 2025 Official Hackathon, sfrutta la tecnologia Long Range Radio (LoRa) per creare una rete mesh decentralizzata che consente l’invio di transazioni Bitcoin anche in assenza totale di connettività tradizionale.
Darkwire è stato concepito specificamente per situazioni in cui l’infrastruttura di comunicazione tradizionale risulta inaccessibile o controllata. Secondo cyber, il sistema trova applicazione ideale in regioni politicamente sensibili come il valico di Rafah o il confine indo-tibetano, dove l’accesso a internet può essere limitato o monitorato.
“Darkwire è per individui che cercano privacy o desiderano eludere la sorveglianza delle loro comunicazioni e transazioni. Immaginate che sia simile a Tor, ma per questo caso d’uso specifico”, spiega il creatore.
Tecnologia LoRa
Il funzionamento di Darkwire si basa su una combinazione di tecnologie. Il sistema utilizza radiotrasmettitori a lungo raggio LoRa insieme a microcontrollori come Arduino UNO per formare una rete mesh decentralizzata.
Quando un utente desidera effettuare una transazione Bitcoin senza internet, specifica l’indirizzo del destinatario e l’importo attraverso un’interfaccia grafica locale gestita da bitcoinlib. Il sistema genera quindi una transazione Bitcoin firmata in formato esadecimale, che viene frammentata in pacchetti più piccoli e trasmessa via radio.
Rete Mesh
La rete mesh di Darkwire consente ai dati di “saltare” da un nodo all’altro fino a raggiungere un punto di uscita connesso a internet. In condizioni ideali, ogni nodo Darkwire ha una portata di 10 chilometri con linea di vista diretta, riducendosi a 3-5 chilometri in ambienti densamente popolati.
“Almeno un nodo della rete deve essere connesso a Internet, in modo che la transazione possa essere inviata alla blockchain per essere verificata dai miner”, ha dichiarato cyber.
Una volta che i dati della transazione raggiungono un nodo con accesso internet, questo funge da punto di uscita, trasmettendo la transazione Bitcoin raccolta e verificata sulla rete globale, dove può essere inclusa in un blocco.
Limitazioni e sviluppi futuri
Attualmente, Darkwire presenta alcune limitazioni tecniche che il team sta lavorando per risolvere. La larghezza di banda relativamente bassa della radio LoRa e la sensibilità agli ostacoli del terreno rappresentano delle sfide. Inoltre, la dipendenza dai nodi di uscita internet potrebbe creare punti di fallimento nel sistema.
Stando a quanto riportato, il progetto è ancora in fase di hackathon, ma cyber ha piani per svilupparlo ulteriormente, trasformandolo in una piattaforma open-source e rendendolo “lo standard del settore” nelle comunicazioni basate su LoRa.
“Spero davvero che le persone che vivono in qualsiasi tipo di regime o Stato autoritario possano usare darkwire e raccontare la verità là fuori”, ha dichiarato lo sviluppatore.