FTX rinuncia all’idea di riavviare l’exchange optando per una liquidazione che mira a ripagare completamente i clienti.
FTX ha ufficialmente interrotto i suoi sforzi per riprendere le attività di exchange. Come rivelato mercoledì 31 gennaio dall’avvocato dell’azienda Andy Dietderich, dopo mesi di discussione con potenziali acquirenti, l’exchange non è riuscito a trovare investitori per riavviare la piattaforma. Ha inoltre dichiarato che il focus della società si è spostato verso la liquidazione dei propri asset in maniera tale da garantire il rimborso completo ai clienti.
L’avvocato ha evidenziato gli alti costi e i rischi associati alla ricostruzione di un exchange valido basato sui resti lasciati dal fondatore Sam Bankman-Fried. Nonostante questi ostacoli, FTX ha compiuto passi avanti nella vendita dei propri asset, riuscedo a ottenere oltre 7 miliardi di dollari per ripagare i clienti. Questi fondi saranno distribuiti in valuta fiat in base ai valori di mercato di novembre 2022. Tale decisione ha generato lamentele da parte dei clienti, considerando l’importante aumento del prezzo di Bitcoin da allora.
Il recupero dei fondi
Per garantire il rimborso ai propri clienti, FTX ha recentemente venduto quasi il 75% delle sue quote Grayscale Bitcoin Trust (GBTC), assicurandosi circa 600 milioni di dollari dalla vendita. Tale mossa fa parte del piano di liquidazione da oltre 3,6 miliardi di dollari approvato a settembre 2023 da un tribunale statunitense.