Il principale oppositore di Vladimir Putin muore in prigione a 47 anni: il ruolo di Bitcoin nella lotta al regime.
Alexei Navalny, uno dei più noti dissidenti che lottava contro la propaganda del regime russo guidato da Vladimir Putin, è stato trovato morto in un carcere siberiano il 16 febbraio 2024, a soli 47 anni.
Nel 2011 aveva creato l’associazione FBK, “Fondazione Anti-corruzione”, diventando un simbolo dell’opposizione al regime. La FBK svolgeva ricerche, indagini e pubblicava documenti che svelavano al mondo la corruzione del governo russo.
Da anni Navalny e la sua associazione rappresentavano il movimento di opposizione più temuto da Putin.
Non è un caso che ad agosto 2020 Navalny sia stato colto da un malore mentre si trovava su un volo di linea, finendo in coma per circa un mese all’interno di un ospedale di Berlino.
Fin dalle prime indagini è risultato evidente come Navalny fosse stato avvelenato con il novičok, un potente gas nervino di produzione russa.
Ventiquattro ore dopo l’accaduto, il governo russo ha sequestrato i beni immobiliari di Navalny e della moglie Yulia Navalnaya e congelato i loro conti correnti bancari.
Lo stesso giorno sono stati congelati i conti di altri 500 attivisti della fondazione FBK.
Dopo essere uscito dal coma e tornato in Russia nel 2021, Navalny è stato arrestato e condannato per frode a due anni e otto mesi di carcere. Il 22 marzo 2022 ha subito una nuova condanna, questa volta di nove anni in una prigione di massima sicurezza per “truffa e oltraggio alla corte“, e il 4 agosto 2023 è stato condannato ad altri 19 anni per “creazione di un’organizzazione estremista“.
L’utilizzo di Bitcoin nella lotta al regime
In seguito all’introduzione di una legge sul controllo dei fondi derivanti dall’estero, nota come legge sugli “agenti stranieri”, l’associazione FBK è stata da tempo smantellata.
Alcuni membri della FBK si sono trasferiti all’estero, mentre altri hanno continuato a operare in Russia organizzando proteste e campagne mediatiche contro il governo per chiedere la scarcerazione di Navalny.
Tali campagne sono state organizzate grazie alla raccolta di fondi in bitcoin. Dal 2016 al 2022 l’associazione ha ricevuto un totale di 733 bitcoin.
Nel 2021 in un’intervista a Reuters, Leonid Volkov, responsabile delle campagne mediatiche di Navalny, ha dichiarato:
“Usiamo bitcoin perché è un buon mezzo di pagamento legale. Il fatto di avere i pagamenti in bitcoin come alternativa ci aiuta a difenderci dalle autorità russe. Vedono che se chiudono altri canali tradizionali, noi abbiamo ancora bitcoin. È come un’assicurazione”.