CleanSpark acquisisce cinque centri per il mining di bitcoin in Georgia per $25,8 milioni, mentre la società texana LandBridge apre all’affitto di terreni ai miner.
Il 18 giugno la società di mining CleanSpark ha annunciato di aver raggiunto un accordo per acquisire cinque strutture di mining in Georgia per $25,8 milioni. Si prevede che i nuovi centri aumenteranno l’hashrate dell’azienda a circa 20 EH/s entro la fine di giugno. Le strutture, con capacità operative che variano da 8 a 15 megawatt di potenza, raggiungono un totale di 60 MW. Attualmente CleanSpark possiede e gestisce circa 300 MW di infrastrutture in Georgia.
Le nuove strutture utilizzeranno gli ASIC di ultima generazione S21 pro, contribuendo a un hashrate totale di 3,7 EH/s.
Il Ceo di CleanSpark, Zach Bradford, ha dichiarato:
“Questo risultato sottolinea il nostro impegno a crescere in modo efficiente e sostenibile e siamo entusiasti di integrare queste strutture nel modo di fare mining di bitcoin di CleanSpark”.
Contesto economico e politico
L’industria del mining di bitcoin sta vivendo un periodo di forte espansione. Diverse aziende esterne al settore stanno considerando l’idea di entrare nell’industria in modo tale da diversificare le proprie entrate. Di recente, durante la conferenza BTC Prague 2024, Dirk Röder, responsabile delle infrastrutture e delle soluzioni Web3 di T-Mobile Deutsche Telekom, ha dichiarato che a breve l’azienda intende entrare nel settore del mining.
Il 13 giugno la società cinese di telecomunicazioni Coolpad Group ha annunciato l’acquisizione di 2.700 ASIC per il mining di bitcoin per un valore di $13,5 milioni.
Nell’ultimo periodo l’attenzione sul mining è aumentata particolarmente dopo che l’ex presidente Donald Trump ha esortato gli Stati Uniti alla produzione di bitcoin a livello nazionale per rafforzare il proprio dominio energetico.
I miner come nuova fonte di entrata passiva
In concomitanza con il lancio della sua IPO, LandBridge, un’azienda energetica statunitense che acquisisce grandi estensioni di terra per la produzione di petrolio e gas, ha annunciato l’obiettivo di attirare i miner di bitcoin come parte della sua strategia futura.
LandBridge possiede oltre 890 km2 di terreni tra Texas e Nuovo Messico. La società genera entrate affittando terreni e vendendo risorse estratte, come petrolio e gas naturale.
L’azienda ritiene che i miner di bitcoin possano contribuire a espandere i suoi flussi di entrate. L’infrastruttura esistente di LandBridge offre già accesso a risorse come acqua, strade, infrastrutture in fibra ottica ed energia elettrica.
La società ha dichiarato:
“Abbiamo identificato e stiamo attualmente perseguendo opportunità per ricevere pagamenti per l’uso della superficie da parte di impianti di mining di criptovalute, data center, strutture di accumulo di energia e stazioni di rifornimento commerciali”.
La società si aspetta di ricevere pagamenti per l’uso della superficie e in relazione all’utilizzo del terreno. Ha chiarito che non possiederà o gestirà progetti legati al mining.