La Russia valuta l’adozione delle stablecoin per le transazioni internazionali: l’obiettivo è superare gli ostacoli derivanti dalle sanzioni.
Secondo quanto riportato dalla testata locale Izvestia, il Ministero delle Finanze russo e la Banca Centrale stanno esaminando la possibilità di legalizzare l’uso di stablecoin per i pagamenti transfrontalieri. La proposta mira a facilitare le transazioni con i partner dei BRICS e a ridurre l’impatto delle sanzioni internazionali.
Ragioni della proposta
Da febbraio 2022 le imprese russe hanno riscontrato grosse difficoltà nei pagamenti a causa delle sanzioni internazionali. Tali difficoltà hanno colpito sia le aziende sanzionate sia quelle non direttamente coinvolte. Alexei Guznov, del Consiglio della Banca Centrale della Federazione Russa, ha confermato che sono state formulate delle proposte per legalizzare le stablecoin nei regolamenti internazionali. L’obiettivo principale è normare il trasferimento, l’accumulazione e l’utilizzo di questi asset nei pagamenti transfrontalieri in Russia.
Opportunità per l’economia russa
La legalizzazione delle stablecoin potrebbe aprire nuove opportunità per la Russia, specialmente nel riprendere i commerci con i Paesi che hanno imposto sanzioni. Lo scorso marzo, il Presidente Vladimir Putin ha firmato una legge che autorizza l’uso di asset finanziari digitali (DFA) per i regolamenti transfrontalieri, anche se il loro utilizzo rimane basso a causa dei rischi di sanzioni secondarie.
Come riportato in precedenza, diverse aziende russe del settore delle materie prime stanno già utilizzando Tether (USDT) per le transazioni transfrontaliere con la Cina.