La Sassonia sta liquidando i bitcoin sequestrati lo scorso gennaio seguendo le classiche procedure di gestione degli asset confiscati.
Negli ultimi giorni la notizia della vendita massiccia di bitcoin da parte della Germania ha influenzato notevolmente il mercato. Tuttavia non è il governo federale a essere coinvolto in tale vendita ma lo Stato della Sassonia, uno dei 16 Stati federati della Germania. La vendita fa parte della procedura standard adottata per la gestione di beni confiscati nel corso di indagini criminali.
Lo scorso gennaio infatti l’ufficio di polizia criminale della Sassonia (LKA) ha sequestrato 49.857 BTC, legati alle attività illegali del sito web Movie2k.to. In seguito al sequestro la Sassonia ha iniziato a vendere i bitcoin come normale pratica per gli asset confiscati.
Dettagli tecnici della vendita
Le operazioni di vendita sono gestite dall‘agenzia federale di polizia criminale (BKA), incaricata dello spostamento sugli exchange e della vendita dei bitcoin sequestrati. Il coinvolgimento del BKA, anziché delle autorità locali della Sassonia, è legato alle competenze tecniche necessarie per gestire grandi quantità di bitcoin. Nonostante la gestione del wallet il BKA non ha potere decisionale, ma esegue soltanto le istruzioni provenienti dallo Stato della Sassonia.
Finora il numero di bitcoin detenuti nel wallet del BKA è passato da quasi 50.000 a 23.788 BTC.