Primo investimento nel mercato dei digital asset da parte di un fondo pensione australiano.
Il gigante finanziario australiano AMP è diventato il primo fondo pensione nazionale ad investire in Bitcoin, allocando $27 milioni – pari allo 0,05% del suo patrimonio gestito di $57 miliardi.
L’investimento, effettuato a prezzi compresi tra i $60.000 e $70.000, è stato confermato dall’azienda ed è parte di una più ampia strategia di diversificazione volta a migliorare i rendimenti e gestire il rischio.
Stuart Eliot, responsabile della gestione del portafoglio di AMP, in un’intervista a Super Review, ha dichiarato:
“Abbiamo deciso di prendere una posizione piccola e controllata dopo un’attenta analisi da parte del nostro team di investimento”.
La notizia ha iniziato a circolare dopo un post su LinkedIn di Steve Flegg, senior portfolio manager di AMP, che ha annunciato come l’azienda sia entrata in Bitcoin in seguito all’eccezionale performance nell’ultimo anno.
Secondo Richard Holden, economista dell’Università del NSW, tale mossa rappresenta un passo importante per i fondi pubblici australiani.
Al contrario i principali concorrenti di AMP come AustralianSuper, Australian Retirement Trust e MLC mantengono un approccio cauto, escludendo per il momento investimenti diretti in asset digitali, pur non chiudendo definitivamente la porta a future opportunità.