Secondo Francoforte l’euro digitale si propone come contromisura all’influenza crescente delle stablecoin americane.
La Banca Centrale Europea sta intensificando i suoi sforzi per sviluppare l’euro digitale, in risposta alla crescente influenza delle stablecoin statunitensi come Tether e USD Coin e delle tecnologie di pagamento americane come Apple, Google e PayPal nel mercato europeo. Tale iniziativa, fortemente sostenuta dall’economista capo della Bce Philip Lane, mira a salvaguardare l’autonomia finanziaria dell’Europa in un contesto geopolitico sempre più frammentato, secondo l’istituzione centrale.
Difesa contro gli USA
Il 20 marzo, durante un intervento alla conferenza annuale dell’UCC Economics Society a Cork, Irlanda, Philip Lane ha lanciato l’allarme riguardo alla presenza sempre più massiccia di stablecoin in dollari americani nell’area euro. Secondo la visione della Bce, tale tendenza rappresenta una minaccia concreta per l’indipendenza del sistema monetario europeo. Lane sottolinea che quasi il 99% del mercato delle stablecoin è attualmente legato al dollaro, una situazione che richiede un’azione immediata per mantenere la rilevanza dell’euro, suggerisce l’economista.
Lane ha dichiarato:
“L’euro digitale non riguarda solo l’adattamento del nostro sistema monetario all’era digitale. Si tratta di garantire che l’Europa mantenga il controllo del proprio destino monetario e finanziario, in un contesto di crescente frammentazione geopolitica”.
Nel report dell’intervento si legge:
“L’euro digitale ridurrebbe il rischio che le stablecoin denominate in valuta nazionale possano ottenere una quota di mercato significativa nel sistema dei pagamenti domestico, il che sarebbe altamente dirompente per il sistema bancario e l’intermediazione del credito”.
