Bitcoin diventa unità di conto nella città privata e zona economica speciale di Próspera, sull’isola di Roatán: le implicazioni della mossa.
Próspera ZEDE (Zone for Employment and Economic Development), città privata e zona economica speciale dello Stato dell’Honduras, ha ufficialmente riconosciuto bitcoin come unità di conto. La decisione consentirà l’utilizzo di bitcoin per transazioni commerciali, fiscali e finanziarie.
L’annuncio di Jorge Colindres
Il direttore operativo della zona e commissario fiscale, Jorge Colindres, ha annunciato la notizia il 5 gennaio, delineando le condizioni sotto le quali le entità legali possono adottare bitcoin come unità di conto. Colindres ha dichiarato che Próspera ZEDE riconosce il diritto delle entità giuridiche organizzate o registrate sotto l’autorità “Prospera Entity Registry Statute” di utilizzare bitcoin come unità di conto.
In un post del 7 gennaio su X, Colindres ha affermato che il motivo di questa decisione è offrire maggiore libertà finanziaria a individui e imprese che operano nella zona.
“A Próspera ZEDE crediamo nel diritto alla libertà finanziaria e alla libertà monetaria. Le persone dovrebbero essere libere di effettuare transazioni, gestire la propria contabilità e dichiarare le tasse nella valuta di loro scelta.”
Le condizioni per l’adozione di Bitcoin come unità di conto
Le entità interessate a utilizzare bitcoin come unità di conto dovranno inviare una comunicazione al commissario fiscale entro 30 giorni dal relativo periodo fiscale. Il documento inviato dovrebbe fare riferimento all’utilizzo di uno dei principali exchange di criptovalute, come ad esempio Kraken o Coinbase.
A causa delle limitazioni tecnologiche del sistema di e-Governance in vigore a Próspera, oltre ad alcuni problemi regolatori, fino all’implementazione della “Final BTC Tax Payment Procedure”, gli obblighi fiscali delle entità che adottano Bitcoin saranno determinati in bitcoin per scopi di contabilità interni, ma verranno dichiarati a Próspera ZEDE in dollari statunitensi o nella moneta locale Lempira.
Una volta implementata la “Final BTC Tax Payment Procedure”, gli obblighi fiscali saranno dichiarati in bitcoin e le entità pagheranno l’importo corrispondente a Próspera ZEDE in bitcoin.
Le implicazioni della decisione
La mossa, improntata alla libertà individuale di scegliere la valuta che meglio si confà alle proprie esigenze, comporta però dei rischi nel merito.
Di fatto, secondo la nuova regolamentazione le tasse verrebbero pagate sul corrispettivo in dollari della quota imponibile. Se il corrispettivo dovesse essere calcolato in un momento specifico dell’anno – per esempio al momento della dichiarazione, oppure al 31 dicembre – la pratica esporrebbe il contribuente al rischio della volatilità di bitcoin, ben più marcata di quella del dollaro statunitense. In pratica, se il prezzo in dollari di bitcoin crescesse durante l’anno, in molti casi è verosimile che il contribuente andrebbe a pagare più tasse di quelle che avrebbe pagato se avesse mantenuto la contabilità in dollari. Naturalmente, vale anche l’esempio opposto.
Il rischio volatilità verrebbe mitigato qualora il corrispettivo non dovesse essere calcolato in base al prezzo di bitcoin in momento specifico dell’anno, ma si considerassero i valori medi di incasso e di spesa durante tutto l’anno di attività. Le modalità di calcolo, tuttavia, non sono ancora precisate.