Differenze e similitudini tra Bitcoin e oro come riserve di valore a lungo termine, mezzi di scambio e unità di conto, considerando le loro origini, le caratteristiche e le dinamiche di mercato.
- Radici storiche di oro e Bitcoin
- L’evoluzione dei mezzi di scambio
- Resistenza alla censura e volatilità
Radici storiche
L’oro è uno dei metalli più antichi conosciuti dall’uomo e ha una storia millenaria. Tuttavia, è stato solo attorno al 685 a.C. in Lidia, una regione dell’Asia Minore, che l’oro è stato utilizzato per la prima volta in forma di moneta. Le prime monete di Lidia erano fatte di elettro, una lega naturale di oro e argento, e non erano coniate ma semplicemente tagliate da barre di metallo. Da lì e nei secoli successivi l’oro è diventato il metallo più diffuso come mezzo di scambio, unità di conto e riserva di valore: in poche parole, come moneta. Le monete d’oro erano spesso coniate con immagini di divinità o di personaggi storici ed erano di uso comune nell’antica Grecia, nell’antico Egitto e nell’antica Roma.
Bitcoin è un protocollo informatico con una moneta digitale nativa che ha fatto il suo debutto il 3 gennaio 2009. E’ improprio, però, pensare che Bitcoin abbia solamente 14 anni. Quanto scoperto da Satoshi Nakamoto è il risultato di circa tre decenni di ricerca e sviluppo in crittografia e sistemi distribuiti, in gran parte grazie al movimento Cypherpunk. Così come l’oro è scarso in natura, Bitcoin è stato progettato per non essere creato facilmente. Sotto questo punto di vista, Bitcoin è più efficace in quanto non solo scarso ma finito. Potrebbero essere scoperti nuovi giacimenti d’oro in futuro, ma non potranno mai esistere più di 21 milioni di bitcoin.
Le proprietà di oro e Bitcoin come mezzi di scambio
L’oro è stato un mezzo di scambio riconosciuto a livello globale per millenni. Tuttavia, i suoi limiti in termini di trasportabilità e le complessità legate alla verifica della sua autenticità hanno reso naturale l’emersione di intermediari: le banche. Originariamente, queste istituzioni erano depositarie di oro. I clienti depositavano il loro oro e ricevevano in cambio note di credito, che nel tempo si sono evolute nelle moderne banconote. Queste note erano molto più facili da trasportare e costituivano una forma efficace di rappresentazione dell’oro detenuto in banca.
Bitcoin rappresenta una netta rottura da questa tradizione. E’ completamente digitale e dunque elimina la necessità di un qualunque intermediario fisico. Può essere inviato a chiunque, ovunque, istantaneamente e a costi trascurabili. Bitcoin risolve i problemi di trasportabilità e di contraffazione propri dell’oro.
Resistenza alla censura e volatilità
Nel 1933, l’Ordine Esecutivo 6102 negli Stati Uniti ha reso illegale per i cittadini possedere oro in quantità significative, costringendo alla confisca e alla monetizzazione forzata dell’oro privato. L’evento dimostra che il rischio di confisca e di interferenza governativa non è un problema esclusivo delle dittature, ma può manifestarsi anche negli Stati democratici.
D’altro canto, la natura distribuita di Bitcoin rende molto più complessa l’applicazione di censure e confische. Nel 2021, per esempio, la Cina ha emesso l’ultimo divieto sul mining di Bitcoin. Nonostante l’applicazione della legge, si stima che oggi all’incirca il 20% dell’hash rate globale sia ancora in Cina.
Ciò a cui Bitcoin è ancora vulnerabile sono gli attacchi speculativi di mercato. Essendo una tecnologia nuova e ancora in fase di price discovery, la liquidità complessiva dell’intero mercato di Bitcoin è molto bassa rispetto a un asset universalmente riconosciuto come riserva di valore, come l’oro. Per questo, il potere d’acquisto di bitcoin è ancora oggi volatile rispetto alle più stabili valute tradizionali. Tuttavia, con l’aumento della liquidità e del market cap nel tempo, la resistenza alla manipolazione di Bitcoin è destinata a migliorare, rendendo la moneta digitale via via sempre meno volatile.
Sia l’oro che Bitcoin rappresentano alternative concrete al sistema finanziario tradizionale. L’oro ha il vantaggio di avere un track record storico come riserva di valore, ma soffre di problemi come la difficoltà di trasporto e la suscettibilità alla confisca. Bitcoin, al contrario, è a tutti gli effetti un asset neonato ma offre già una resistenza senza precedenti alla censura e alla confisca grazie al suo design distribuito.