L’exchange con sede alle Seychelles ha ammesso di aver violato le norme imposte dal Bank Secrecy Act tra settembre 2015 e settembre 2020.
Il 10 luglio il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti (Doj) ha annunciato che la società HDR Global Trading Limited, che detiene e opera l’exchange BitMEX, si è dichiarata colpevole di aver violato il Bank Secrecy Act (BSA).
Secondo i documenti del Doj l’exchange con sede alle Seychelles non ha istituito un programma adeguato per la verifica dell’identità dei clienti (KYC) e per i controlli antiriciclaggio (AML) tra settembre 2015 e settembre 2020.
Accuse e dettagli
A settembre 2020 la Commodity Futures Trading Commission (CFTC) ha accusato BitMEX di offrire servizi illegali di trading di derivati su criptovalute ai clienti negli Stati Uniti.
Contemporaneamente il Doj ha accusato i co-fondatori Arthur Hayes, Samuel Reed, Benjamin Delo e il dipendente Gregory Dwyer di violazione del BSA. I quattro hanno falsificato delle dichiarazioni per convincere una banca internazionale ad aprire un conto per la società di facciata Shine Effort Inc. Limited, controllata da Benjamin Delo. Tutti e quattro hanno già ammesso la loro colpevolezza per tale accusa.
Fino a settembre 2020 BitMEX consentiva ai clienti di registrarsi e scambiare criptovalute senza fornire informazioni o documenti identificativi, pubblicizzando la piattaforma come un luogo dove i clienti retail potevano operare registrandosi soltanto con un indirizzo email.
Secondo il procuratore degli Stati Uniti Damian Williams gli standard AML/KYC di BitMEX erano così permissivi che la piattaforma è diventata un punto di riferimento per il riciclaggio di denaro e la violazione delle sanzioni.
Williams ha dichiarato:
“Come hanno ammesso i fondatori di BitMEX in tribunale federale, l’azienda operava senza un adeguato programma AML/KYC”.
Risulta strano il motivo per cui le accuse contro BitMEX come azienda siano state presentate quattro anni dopo le stesse accuse contro i quattro dirigenti.
Risposta da parte di BitMEX
In risposta al Doj BitMEX ha ribadito che l’accusa di violazione del BSA, originariamente sollevata nel 2020 e che ha portato a sentenze nel 2022, non è nuova. L’azienda ha evidenziato i suoi sforzi per correggere completamente i suoi processi di controllo da allora, affermando:
“I nostri utenti e partner sanno che i nostri standard di conformità sono notevolmente migliorati dal periodo delle accuse di violazione del BSA”.
BitMEX si è dichiarata contraria a ulteriori multe, citando le grandi somme già pagate dai suoi co-fondatori e gli accordi raggiunti con la Commodity Futures Trading Commission (CFTC) e la Financial Crimes Enforcement Network (FinCEN).