La più antica banca americana si prepara a entrare nel mercato della custodia di bitcoin ed ether, mentre la Sec ammette l’esenzione dal SAB 121 per alcuni attori istituzionali.
Secondo quanto riportato da Bloomberg, BNY Mellon, la più antica banca degli Stati Uniti, è vicina a iniziare a offrire servizi di custodia per Bitcoin ed Ether detenuti dai clienti di ETF. Tale mossa potrebbe portare concorrenza a Coinbase nella custodia degli asset digitali per i prodotti negoziati in Borsa.
La banca ha fatto progressi verso la nuova offerta di servizi “dopo una revisione che ha permesso all’azienda di evitare di trattare gli asset come una passività di bilancio”. Sembra infatti che la Sec abbia concesso a BNY Mellon un’esenzione dal SAB 121, aprendo la strada alla banca per offrire servizi di custodia ai clienti di ETF di criptovalute. In particolare, la Commissaria della Sec Hester Peirce ha rivelato che l’ente sta permettendo a “particolari entità” di custodire Bitcoin e altre criptovalute, eludendo le regole del SAB 121 che normalmente lo vietano alle istituzioni finanziarie. Prima di poter iniziare a offrire servizi di custodia BNY avrebbe bisogno dell’autorizzazione di altri regolatori, oltre alla Sec.
Per Bloomberg, il mercato della custodia di asset digitali varrebbe oggi circa $300 milioni e starebbe crescendo del 30% annuo. Le aziende che forniscono servizi di custodia di criptovalute possono applicare commissioni più elevate rispetto a quelle applicate per gli asset tradizionali, data la maggiore complessità e i rischi legati alla sicurezza degli asset digitali.
BNY Mellon ha manifestato pubblicamente il suo interesse per le criptovalute da gennaio 2023, quando l’amministratore delegato Robin Vince dichiarò che gli asset digitali rappresentano la “strategia a più lungo termine” della banca. Attualmente BNY Mellon supporta l’80% degli ETF su Bitcoin ed Ether approvati dalla Sec.