La nuova regolamentazione brasiliana blocca l’accesso dei fondi pensione chiusi al mercato dei digital asset.
Il 31 marzo, il Consiglio Monetario Nazionale brasiliano (CMN) ha ufficialmente chiuso le porte del mercato delle criptovalute ai fondi pensione chiusi del Paese. Con l’emissione della Risoluzione 5.202, l’ente regolatore ha esplicitamente vietato alle Entidades Fechadas de Previdência Complementar (EFPC) – le entità previdenziali chiuse brasiliane – di investire in Bitcoin e altri asset digitali, citando l’eccessiva volatilità e i rischi associati a tali strumenti finanziari. La nuova norma colpisce decine di migliaia di lavoratori sindacalizzati e dipendenti aziendali i cui risparmi previdenziali sono gestiti dalle EFPC.
Come riportato in una nota del Ministero delle Finanze circolata tra i media locali:
“La risoluzione proibisce anche gli investimenti in asset virtuali, considerando le loro specifiche caratteristiche di investimento e i rischi associati”.
Bitcoin visto come un rischio
La CMN ha motivato la sua decisione con l’intento di proteggere i risparmi previdenziali dei cittadini brasiliani dall’elevata volatilità del mercato delle criptovalute. Impedendo ai fondi pensione chiusi di investire i risparmi in Bitcoin e asset digitali, l’autorità punta a salvaguardare la stabilità finanziaria di lungo termine delle pensioni.
Va sottolineato che il divieto non sembra applicarsi ai fondi pensione aperti o ai prodotti previdenziali individuali venduti da banche e assicurazioni. Questi sono regolamentati separatamente e potrebbero ancora consentire investimenti indiretti in criptovalute attraverso fondi negoziati in Borsa (ETF) o altre piattaforme.
In Brasile la principale differenza tra fondi pensione chiusi e fondi pensione aperti riguarda il tipo di adesione e la gestione. I fondi pensione chiusi, detti anche “fondi negoziali”, sono istituiti attraverso accordi tra datori di lavoro e sindacati o associazioni di categoria. Sono riservati a specifiche categorie di lavoratori, come dipendenti pubblici, lavoratori subordinati privati o liberi professionisti, e l’adesione avviene su base collettiva. I fondi pensione aperti, invece, sono accessibili a tutti, indipendentemente dalla situazione lavorativa. Possono essere sottoscritti individualmente da chiunque, compresi studenti, disoccupati o lavoratori autonomi, e sono gestiti da banche, compagnie assicurative o società finanziarie
Contrasto globale
Lo scorso anno nel Regno Unito lo specialista in pensioni Cartwright ha guidato il primo fondo pensione britannico a investire in Bitcoin, con un’allocazione pari al 3% dei suoi asset. Negli Stati Uniti diversi Stati hanno iniziato a sperimentare con allocazioni in Bitcoin per i loro sistemi pensionistici. Un esempio è il Wisconsin, il cui comitato statale per gli investimenti ha rivelato di aver investito $340 milioni in Bitcoin attraverso l’ETF spot di BlackRock (IBIT).