Il creatore di Bitcoin festeggia il suo compleanno nel giorno dell’ordine esecutivo n.6102: cos’è successo il 5 aprile 1933?
Il 5 aprile è un giorno speciale per tutta la comunità Bitcoin. Scelta da Satoshi Nakamoto come data di compleanno all’interno del forum P2P foundation, coincide con il giorno in cui nel 1933 l’allora presidente degli Stati Uniti Franklin Delano Roosevelt firmò l’Ordine Esecutivo n.6102.
L’ordine rese illegale detenere monete d’oro, lingotti d’oro e certificati d’oro per tutti i cittadini degli Stati Uniti.
Il contesto economico
Tra gli anni ‘20 e gli anni ‘30 del 1900, nel periodo che verrà poi ricordato come Grande Depressione, il Paese sperimentò una fase di sovrapproduzione: le aziende iniziarono a produrre una quantità di beni nettamente superiore rispetto alla domanda dei consumatori.
In seguito a un primo periodo di euforia sui mercati finanziari, iniziarono a sorgere i primi problemi: la domanda per beni e servizi era poca, i prezzi cominciarono a scendere e non passò molto tempo per ritrovarsi in un periodo di deflazione.
La spirale deflazionistica non consentì una veloce ripresa economica. All’epoca la Fed, la banca centrale degli Stati Uniti, operava sotto un regime di Gold Standard: in quegli anni la banca aveva il permesso di emettere denaro cartaceo a condizione che mantenesse riserve d’oro pari ad almeno il 40% del valore delle banconote emesse. In pratica per ogni 20 dollari d’oro posseduti, la Fed poteva emettere banconote per 50 dollari.
Tuttavia, alla fine degli anni ’20 la Fed aveva quasi raggiunto il limite del numero di banconote emesse per l’oro in suo possesso.
Il 24 ottobre 1929 segnò l’arrivo del giovedì nero. Il crollo dei mercati finanziari innescò una lunga depressione economica: le banche cessarono di erogare prestiti, le aziende si ritrovarono senza liquidità e molte persone persero il lavoro.
L’economia iniziò a stagnare e lo Stato, secondo le teorie economiche tradizionali, aveva bisogno di incentivare i consumi attraverso l’immissione di nuovo denaro nel sistema. All’epoca però l’amministrazione Roosevelt non disponeva dell’oro necessario per uscire dalla depressione.
L’Ordine Esecutivo n.6102
La difficile situazione economica portò il governo degli Stati Uniti a una decisione drastica.
Il 5 aprile 1933 l’allora presidente degli Stati Uniti Franklin Delano Roosevelt emanò il cosiddetto New Deal, un piano di riforme economiche e sociali per far ripartire il Paese.
All’interno delle norme del New Deal era presente l’Ordine Esecutivo n.6102: l’obiettivo di tale Ordine era riempire le casse dello Stato di nuovo oro in modo tale da poter stampare nuovo denaro e incentivare i consumi e l’economia.
Secondo le disposizioni dell’Ordine Esecutivo tutti i cittadini, le aziende e le associazioni avrebbero dovuto consegnare entro l’1 maggio 1933 l’oro allo Stato.
L’oro consegnato veniva pagato $20,67 l’oncia. Per chi non avesse consegnato l’oro erano previste delle sanzioni: multe a partire da $10.000 e un minimo di 10 anni di carcere.
L’oro doveva essere consegnato alla Federal Reserve o alle banche collegate al Federal Reserve System.
L’esenzione da tale obbligo era concessa solamente alle persone che facevano uso di oro a livello industriale o professionale, come ad esempio gioiellieri, dentisti ed elettricisti, e in alcuni casi, anche a fini collezionistici.
L’ordine ammetteva il possesso pro capite di una quantità d’oro inferiore ai $100.
Cinque erano i metodi con cui il governo riuscì a ottenere l’oro dei cittadini americani:
- ispezioni e controlli di registri contabili e casseforti;
- segnalazioni, per le quali erano previste delle ricompense;
- investigazioni fiscali, ovvero dichiarazioni che non coincidevano con lo stile di vita di una persona;
- operazioni di agenti sotto copertura;
- indagini sulle transazioni passate e sui pagamenti.
Nei casi in cui le autorità fossero state a conoscenza di informazioni riguardo alla presenza di significative quantità d’oro, si procedeva all’attuazione di ispezioni approfondite all’interno delle case o delle aziende in cui era detenuto.
Nonostante le sanzioni previste dall’Ordine, gli Stati Uniti non riuscirono a prendere tutto l’oro dei cittadini.
Poco dopo aver confiscato gran parte dell’oro agli americani, il governo si preparò alla creazione di nuovo denaro.
Il 30 gennaio 1934 Roosevelt emanò il Gold Reserve Act, che permise al governo di aumentare il prezzo dell’oro da $20,67 a $35 l’oncia, svalutando così il dollaro americano di circa il 70%.
Tale mossa cercò di stimolare la crescita economica aumentando l’offerta di moneta e fornendo al governo una maggiore flessibilità.
Il prezzo di $35 rimase in vigore fino al 15 agosto 1971, quando il presidente Richard Nixon annunciò che gli Stati Uniti non avrebbero più convertito dollari in oro a un valore fisso, abbandonando dunque il Gold Exchange Standard.
Il possesso di certificati non riscuotibili in oro fu legalizzato il 14 agosto 1964. In seguito, il divieto sul possesso di oro fu abrogato definitivamente dopo che il presidente Gerald Ford firmò il disegno di legge Pub.L. 93-373, il quale entrò in vigore il 31 dicembre 1974.
La scelta di Satoshi Nakamoto di indicare il 5 aprile come giorno del proprio compleanno è intrisa di simbolismo. Il giorno in cui il potere di Washington ha esercitato la forza per confiscare arbitrariamente la proprietà privata dei cittadini diventa una data chiave per chi ha lavorato all’introduzione di una tecnologia capace di ridurre ai minimi termini le abilità di confisca e di censura governative. Bitcoin, a differenza dell’oro, risulta molto più semplice da nascondere, da trasportare e da spendere, abilitando una difesa più efficace da eventuali nuovi attacchi.
Rivisitando uno slogan particolarmente caro alla community: Bitcoin fixes gold.