L’exchange annuncia il recupero completo dei fondi e promette una “proof of reserves” per dimostrare la copertura totale degli asset dei clienti.
In seguito al più grande attacco hacker della storia delle criptovalute, Bybit ha annunciato di aver completamente ripristinato le proprie riserve di Ether. Il Ceo Ben Zhou ha confermato che l’exchange ha colmato il deficit causato dal furto di oltre 400.000 ETH, per un valore di circa $1,4 miliardi.
Zhou ha dichiarato:
“Bybit ha già completamente chiuso il gap di ETH. Un nuovo report certificato delle prove di riserva (POR) verrà pubblicato a breve per dimostrare che Bybit è tornata al rapporto 1:1 sugli asset dei clienti attraverso un Merkle tree”.
Secondo i dati on-chain forniti da Lookonchain, l’exchange sembra aver colmato il deficit attraverso una combinazione di prestiti, depositi da parte di grandi investitori e acquisti diretti di ETH.
L’incidente, avvenuto il 21 febbraio, ha visto gli attaccanti – presumibilmente legati al gruppo nordcoreano Lazarus – sfruttare una vulnerabilità nel processo di approvazione multi-sig dell’exchange. Gli hacker sono riusciti a ingannare gli operatori presentando un’interfaccia utente contraffatta che mascherava uno smart contratto malevolo, riuscendo così a dirottare i fondi verso indirizzi sotto il loro controllo.
Per far fronte all’emergenza, Bybit ha rapidamente ottenuto liquidità attraverso quello che Zhou ha definito un “prestito ponte” da partner del settore, permettendo all’exchange di gestire le richieste di prelievo e mantenere la stabilità operativa. Il Ceo aveva già rassicurato gli utenti sulla solvibilità della piattaforma, affermando che le riserve e gli utili trattenuti dell’exchange erano sufficienti a coprire le perdite.