I creditori di FTX potrebbero ricevere un rimborso del 10-25% del valore degli asset digitali presenti sull’exchange prima del fallimento.
Secondo i documenti aggiornati della procedura fallimentare, i creditori di FTX potranno recuperare solamente tra il 10% e il 25% del valore dei loro asset digitali. I rimborsi infatti verranno effettuati in valuta fiat e saranno calcolati in base al valore delle criptovalute al momento della presentazione della petizione, quando il prezzo di Bitcoin si aggirava intorno ai $16.000. Ciò ha generato proteste tra i creditori, che sostengono di subire ulteriori danni a causa della differenza tra i prezzi di allora e quelli attuali. Inoltre FTX pagherà il 18% di tutti i fondi confiscati dal governo ($1,19 miliardi) a un fondo speciale per azionisti privilegiati fino a un massimo di $230 milioni.
Proteste dei creditori
Uno dei creditori di FTX, Sunil Kavuri, ha condiviso pubblicamente il suo disappunto, sottolineando le difficoltà finanziarie ed emotive che molti debitori stanno affrontando a seguito del fallimento. Molti di loro, secondo Kavuri, hanno perso i risparmi di una vita e devono ancora recuperare i beni persi. Alcuni creditori hanno espresso malcontento per il piano di rimborsi, lamentandosi della mancanza di adeguate tutele legali per proteggere i loro investimenti.
Kavuri ha anche sottolineato che l’ex Ceo di FTX, Sam Bankman-Fried, avrebbe violato i termini di servizio dell’exchange, utilizzando i fondi dei clienti per saldare debiti e acquisire azioni di Robinhood. Il 6 settembre 2024, gli amministratori fallimentari di FTX hanno raggiunto un accordo con Emergent Technologies, una società co-fondata da SBF, per assicurarsi $600 milioni in azioni Robinhood destinati a risarcire i creditori.
Obiezioni al piano di riorganizzazione
Oltre alla protesta dei creditori, ci sono altre contestazioni contro il piano di riorganizzazione del patrimonio di FTX. Lo scorso agosto il fiduciario statunitense, Andrew Vara, ha sollevato obiezioni contro il piano di riorganizzazione di FTX. Vara ha sottolineato che il piano assegna una protezione legale eccessiva agli amministratori del patrimonio fallimentare, situazione insolita rispetto ad altri processi simili. Anche la Sec degli Stati Uniti ha espresso preoccupazioni e ha segnalato l’intenzione di opporsi al piano se dovesse prevedere rimborsi ai creditori tramite pagamenti in stablecoin.
La prossima udienza in tribunale per confermare il piano di ristrutturazione è fissata per il 7 ottobre. Se il piano viene approvato, i richiedenti con crediti inferiori a $50.000 potrebbero iniziare a ricevere pagamenti entro la fine del 2024. Coloro che hanno crediti più elevati potrebbero non ricevere distribuzioni fino al primo o secondo trimestre del 2025.