I promotori delle accuse contro Tether e Bitfinex decidono di non appellarsi alla decisione del Tribunale di negare la modifica della class-action. Tether: “Rivendicazioni erano prive di merito”.
Bitfinex e Tether tirano un sospiro di sollievo. Le accuse avanzate da Matthew Anderson e Shawn Dolifka tramite una class action – secondo cui le due società avrebbero diffuso informazioni false sulle riserve detenute – erano state già respinte lo scorso agosto dal Giudice Capo della Corte Distrettuale degli Stati Uniti per il Distretto Sud di New York Laura Taylor.
Dopo che il giudice ha negato una mozione di modifica della class-action, Shawn Dolifka ha scelto di non appellarsi alla decisione, secondo quanto riferito da Tether in un comunicato stampa del 15 novembre. L’amministratore delegato della società, Paolo Ardoino, ha commentato su Twitter: “Oggi è un buon giorno“.
Nel comunicato stampa l’emittente della stablecoin più capitalizzata al mondo ha commentato:
“La decisione di rinunciare ai diritti di appello è stata la decisione corretta. Le sue rivendicazioni erano del tutto prive di merito e nessun ulteriore contenzioso avrebbe portato Dolifka o i suoi avvocati a realizzare qualcosa in termini monetari o di altro tipo”.
Le contestazioni sulle riserve USDT
La causa verteva sulle dichiarazioni relative alla stablecoin USDT di Tether, con gli autori del ricorso che sostenevano che le rappresentazioni dell’azienda riguardo le sue riserve fossero false. In sostanza, la causa affermava che la stablecoin non era supportata 1:1 come dichiarato dalle società.
Il verdetto del giudice
Il giudice Laura Taylor aveva la denuncia nelle prime fasi del processo, affermando che gli autori del ricorso non avevano fornito prove sufficienti delle presunte false dichiarazioni. Il tribunale aveva affermato che la denuncia mancava di “accuse di danno plausibili” in quanto non vi erano prove a sostegno del fatto che “USDT avesse un valore effettivamente minore rispetto a quanto dichiarato“. Nonostante questo, i querelanti hanno avuto la possibilità di modificare le loro denunce.
I dubbi sulla validità delle riserve
Le riserve di Tether, che sostengono USDT, hanno aperto discussioni all’interno della comunità crypto, con alcuni che mettono in dubbio la validità delle affermazioni fatte da Tether e da Bitfinex. A questo proposito, le società hanno cercato di placare tali dubbi pubblicando ogni trimestre rapporti di audit indipendenti sulle riserve consolidate di USDT, svolti dallo studio di contabilità BDO. L’ultimo rapporto è stato pubblicato il 30 settembre.
In base alla pagina Transparency sul sito web di Tether, l’85,73% delle riserve a sostegno di USDT sono detenute in contanti e cash equivalent, con la grande maggioranza detenuta in titoli di Stato degli Stati Uniti.