La Banca Centrale dell’Iran avvia un progetto pilota per il riyāl digitale nell’isola di Kish: programmabilità tra le caratteristiche della CBDC.
Il 18 giugno la Banca Centrale dell’Iran (CBI) ha comunicato l’avvio di un progetto pilota per il rilascio della sua CBDC, il riyāl digitale, programmato per luglio nell’isola di Kish. Secondo la banca centrale il progetto mira a migliorare l’infrastruttura dei pagamenti e introdurre strumenti di pagamento innovativi.
Dettagli del progetto
Il progetto pilota prevede che i clienti delle reti bancarie e i turisti possano utilizzare il wallet ufficiale per effettuare acquisti e trasferimenti scansionando un codice a barre. A differenza delle classiche transazioni bancarie il riyāl digitale permette di effettuare pagamenti direttamente tra il cliente e il commerciante senza intermediari.
Due banche private, Mellat Bank e Tejarat Bank, parteciperanno alla fase di sperimentazione che si svolgerà nella zona franca di Kish Island. Tale area, abitata da circa 140.000 residenti e frequentata da 12 milioni di turisti annuali, rappresenta un ambiente adatto per testare la CBDC secondo la banca centrale. Il successo del programma pilota potrebbe portare all’espansione del riyāl digitale su tutto il territorio nazionale.
La CBI ha sottolineato come una delle caratteristiche principali della CBDC sia la sua programmabilità, funzione che apre a nuove possibilità come l’introduzione di una scadenza al denaro presente nel wallet o il limite all’acquisto di determinati beni o servizi.
Contesto locale
L’Iran ha iniziato a lavorare alla sua CBDC dal 2021, testando la valuta fra banche e negozi nel 2022, prima di lanciare un primo periodo di prova nel 2023. Le discussioni includono anche l’uso delle CBDC per transazioni transnazionali. Ad esempio secondo alcune indiscrezioni Iran e Russia potrebbero utilizzare le loro valute digitali per aggirare le sanzioni internazionali.
Per quanto riguarda l’approccio al mondo degli asset digitali, l’Iran rimane generalmente contrario. Attualmente le istituzioni finanziarie locali non sono autorizzate a operare con le criptovalute, sebbene il mercato p2p rimanga attivo.