Ai microfoni di Atlas21, Alejandro De La Torre, Ceo e co-fondatore di Demand Pool, ha parlato del protocollo Stratum V2, delle criticità delle mining pool e dell’home mining.
Negli ultimi anni sono emersi alcuni elementi di centralizzazione nel panorama del mining di bitcoin. In particolare la creazione del block template e la gestione del pagamento ai miner rappresentano attualmente i due punti critici dell’ecosistema: il protocollo Stratum V2 e altri miglioramenti mirano a risolverli.
Per parlare di questo e altro, Atlas21 si è rivolto al Ceo e co-fondatore di Demand (DMND) Pool, Alejandro De La Torre.
Cosa ti ha spinto a fondare DMND Pool?
“Due ragioni principali. La prima è che, avendo lavorato in passato in altre grandi mining pool come BTC.com e Poolin, ho assistito al fenomeno della centralizzazione del mining. La creazione del template dei blocchi viene controllata dall’operatore della pool. Inoltre, solo un’azienda con grande liquidità e un business secondario redditizio può offrire il sistema di pagamento FPPS (Full Pay Per Share), chiudendo di fatto la porta a nuovi operatori”.
La differenza principale tra FPPS (Full Pay Per Share) e PPLNS (Pay Per Last N Shares) riguarda come i miner vengono pagati. Con FPPS, la pool stima le ricompense dei blocchi e le commissioni di transazione e paga i miner in base alle quote (shares) che inviano, indipendentemente dal fatto che la pool trovi effettivamente un blocco. Tale sistema richiede che la pool abbia grandi riserve finanziarie per coprire i pagamenti anche in periodi di poca fortuna. Invece, con PPLNS, i miner vengono pagati solo quando la pool trova con successo un blocco e la ricompensa viene distribuita in base al numero di quote valide inviate dai miner durante una finestra temporale recente.
“Cercavo una soluzione e ho trovato Stratum V2. Ho iniziato quindi a collaborare con il team open source di Stratum V2 e poi ho deciso di fondare un’azienda con lo sviluppatore principale dell’SRI (Stratum Reference Implementation), Filippo Merli.
In aggiunta ho capito che, con Stratum V2 e il ritorno al metodo di pagamento PPLNS, insieme ad altri miglioramenti nella struttura della pool, è possibile ottenere maggiori profitti per i miner. C’è quindi anche un business case, perché la decentralizzazione è ottima, ma è pur sempre un business che deve generare denaro e i miner devono guadagnare di più”.
Qual è il problema dell’attuale sistema di pagamento FPPS?
“FPPS non permette a nuovi operatori di entrare nell’industria delle mining pool, perché sarebbe necessaria una grande quantità di liquidità per pagare i miner per ogni share anche quando non mini un blocco, causando la trasformazione di molte pool più piccole in proxy dei grandi operatori. Ciò è molto costoso, specialmente perché l’hashrate globale è cresciuto parecchio.
Attualmente solo due grandi pool offrono tale metodo di pagamento. Il resto delle pool invece sono sostanzialmente proxy di queste due grandi pool. Ci sono forse una o due altre pool che non fanno parte di questa struttura, ma quelle due grandi pool controllano più del 50% dell’hashrate.
Se aggiungi che Stratum V1 consente solo agli operatori delle pool di costruire il template dei blocchi, finisci con cinque o sei entità che costruiscono i blocchi in tutto l’ecosistema Bitcoin”.
Come funziona Slice, il vostro sistema di pagamento basato su PPLNS?
“Slice è la nostra soluzione a una grande sfida: come tenere conto dei diversi template di blocchi e delle strutture di commissioni di ciascuno dei nostri miner che creano i loro blocchi. Volevamo creare un sistema equo e trasparente.
Funziona come PPLNS sulla parte di subsidy del blocco, che rimane invariata. Ciò che differisce è la parte delle commissioni. Lo chiamiamo Slice perché divide il lavoro in piccole “fette” che rappresentano pacchetti di share inviate in un periodo specifico. Confrontiamo e valutiamo diversi template di lavoro per il valore finanziario che rappresentano. La block subsidy viene distribuita in modo proporzionale all’hashrate. Le commissioni di transazione, invece, sono ripartite non solo in base all’hashrate, ma anche considerando il valore potenziale delle commissioni associato al blocco o al set di transazioni su cui il miner stava contribuendo in quel momento.
Un aspetto importante da chiarire è che non penalizziamo i miner per tempi di inattività o per sistemi di demand response nelle loro operazioni di mining, cosa che invece accadeva con altri sistemi di tipo PPLNS come SCORE, che penalizzavano i miner se si disconnettevano. Le share vengono ricompensate in base alla qualità e alla quantità del lavoro del miner.
Con Slice paghiamo il 100% delle share, indipendentemente dal fatto che il miner si disconnetta o meno. Inoltre il sistema è completamente trasparente: puoi verificare e vedere che sei stato pagato esattamente quanto dovevi essere pagato”.
Con PPLNS si può affermare che Stratum V2 aumenta i profitti dei miner?
“Sì, si può affermare. Perché contabilizza tutti i picchi di commissioni di transazione, permettendo ai miner di intascare effettivamente queste commissioni invece che all’operatore della pool.
Inoltre, consente altre funzionalità, come il nostro acceleratore di transazioni, che aiuteranno a portare più commissioni ai miner nella nostra pool. Questo è possibile solo attraverso PPLNS perché paga esattamente l’importo di bitcoin più le commissioni di transazione direttamente ai miner, non all’operatore della pool che potrebbe utilizzare formule poco chiare. Con PPLNS, ottieni il 100% di ciò che dovresti guadagnare”.
Tether ha annunciato che indirizzerà il suo hashrate sulla mining pool Ocean. Cosa ne pensi? E qual è la differenza tra Stratum V2 e Datum?
“Trovo che sia un’ottima notizia sia per Tether che per Ocean, e mi congratulo con loro. Per quanto riguarda Datum e Stratum V2, noi di DMND siamo sostenitori di qualsiasi soluzione che possa risolvere il problema della centralizzazione. Quindi Ocean e Datum sono molto positivi per noi e li rispettiamo molto.
La principale differenza tra Stratum V2 e Datum è che Stratum V2 si trova a uno stato più avanzato. Ha quasi tre anni e mezzo di sviluppo da parte di un team open source ed è stato ampiamente testato. È più robusto e offre diverse funzionalità come maggiore efficienza e sicurezza.
Datum è costruito su Stratum V1, quindi mantiene alcune inefficienze. Si occupa solo della costruzione del template del blocco, il che è ottimo, ma ritengo che Stratum V2 sia una tecnologia più avanzata, ben documentata e specificata. L’ultima volta che ho controllato, Datum non aveva specifiche online o documentazione. Sono sicuro che le rilasceranno, ma per ora Stratum V2 è quello più documentato e più avanzato. Inoltre, il team open source di Stratum Reference Implementation (SRI) sta continuamente aggiornando il protocollo, con un team di 10-15 sviluppatori che ci lavora”.
Cosa rispondi a chi sostiene che la struttura economica di Bitcoin renderà il mining insostenibile con la continua diminuzione della ricompensa dei blocchi?
“Personalmente credo in Bitcoin e penso che la spesa per la sicurezza della rete continuerà a trasformarsi, con sempre più commissioni che contribuiranno al security budget dei miner.
Non so cosa accadrà in futuro, nessuno lo sa, ma sono molto fiducioso e ottimista che le commissioni continueranno ad aumentare, contribuendo a sostenere i miner. Ho strutturato l’intera azienda intorno a questo concetto, quindi non ho altra scelta che crederci”.
Dopo il periodo iniziale di zero fee, quale sarà la commissione per i miner che si uniranno a DMND? Offrirete anche pagamenti tramite Lightning Network?
“Sarà una commissione competitiva, proprio come qualsiasi altra pool. In futuro integreremo anche pagamenti tramite il Lightning Network”.
Ci sono collaborazioni in corso con produttori di ASIC per ottimizzare le prestazioni con Stratum V2?
“Credo che questo sia un altro potenziale vantaggio che abbiamo rispetto a Datum: collaboriamo con il team open source di SRI e speriamo in futuro di fare pressione sui produttori per rendere le macchine compatibili con Stratum V2.
Penso che alla fine i produttori reagiranno se ci sarà un grande utilizzo di Stratum V2 nell’ecosistema. La maggior parte dei produttori con cui ho parlato e con cui il team di SRI ha parlato sono sembrati molto positivi. Pensano che sia una cosa buona e un plus per l’industria. Ma alla fine si tratta di un business che richiede decisioni aziendali, e queste verranno dall’uso di Stratum V2 nell’ecosistema e dai miner stessi che spingeranno per Stratum V2”.
Qual è la tua opinione sul trend dell’home mining?
“Lo adoro. Sono un grande fan. Ho quattro Bitaxe nel mio ufficio. In precedenza abbiamo anche creato una pool per il solo mining, che è ancora attiva.
Nell’ultimo periodo ci siamo concentrati sul mining in pool, ma rilasceremo presto più informazioni sulla nostra pool dedicata al solo mining, che permetterà a chiunque di gestire facilmente la propria pool Stratum V2. La nostra pool per il solo mining è completamente dedicata alla community: non ci farà guadagnare denaro, è totalmente pensata per aiutare i solo miner perché siamo grandi sostenitori e crediamo che sia una parte importante dell’ecosistema”.