Secondo un nuovo report di Chainalysis l’attività criminale associata agli asset digitali è diminuita del 20% dall’inizio dell’anno.
Il 15 agosto la società di blockchain analysis Chainalysis ha pubblicato la prima parte del suo crypto crime report del 2024. Il documento rivela un calo del 19,6% dell’attività illecita on-chain da inizio anno, passando da $20,9 miliardi a $16,7 miliardi.
Aumento dei furti e ransomware
Nonostante la riduzione delle transazioni illecite, Chainalysis evidenzia un aumento delle attività di furto di fondi e di pagamenti di ransomware. I fondi rubati sono quasi raddoppiati da $857 milioni a $1,58 miliardi, mentre i pagamenti per i ransomware sono aumentati del 2%, passando da $449,1 milioni a $459,8 milioni.
Il 2024 potrebbe diventare l’anno con i maggiori ricavi derivanti da pagamenti di ransomware. Il pagamento medio di riscatto per i virus più gravi è aumentato da $200.000 all’inizio del 2023 a $1,5 milioni a metà 2024. Tuttavia, nonostante gli attacchi più frequenti, le vittime pagano meno spesso i riscatti.
Il report mostra un aumento dell’importo medio rubato per attacco dell’80%. Tale risultato è in gran parte attribuibile all’aumento del prezzo di bitcoin e altre criptovalute. Al contrario degli anni precedenti, gli hacker stanno prendendo di mira sempre più frequentemente gli exchange centralizzati, sfruttando tattiche avanzate di social engineering.
Chainalysis riporta anche che gli afflussi verso servizi considerati rischiosi, come i mixer e gli exchange che non richiedono KYC, sono aumentati rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
In seguito alla pubblicazione del report, Eric Jardine, responsabile della ricerca sui crimini informatici presso Chainalysis ha commentato:
“È molto incoraggiante vedere che l’attività criminale continua a rappresentare una quota sempre più ridotta dell’ecosistema cripto. La crescita delle attività legittime che supera quella delle attività illecite on-chain dimostra la continua transizione delle criptovalute verso il mainstream”.