Un exchange centralizzato è una piattaforma online che funge da intermediaria, consentendo agli utenti di acquistare e vendere bitcoin e altri asset digitali.
I primi exchange centralizzati fecero la loro comparsa nel 2010. Tra i precursori di questo modello, uno dei più noti è Mt. Gox, un exchange giapponese fallito nel 2014.
Un exchange centralizzato, o CEX (Centralized Exchange), è responsabile della gestione degli scambi tra gli utenti all’interno della piattaforma. La piattaforma di scambio è gestita da un’azienda che funge da intermediario, con lo scopo di garantire la fluidità e la sicurezza delle transazioni tra i vari clienti. In particolare, gli scambi vengono effettuati incrociando la domanda e l’offerta di determinati asset digitali attraverso un registro degli ordini di acquisto e vendita noto come order book.
In genere, un exchange centralizzato offre la possibilità di acquistare e vendere asset digitali utilizzando la maggior parte delle valute fiat. I depositi e i prelievi possono essere effettuati tramite bonifico bancario, carte di credito/debito e altri metodi di pagamento.
Oltre a permettere l’acquisto e la vendita di bitcoin e altri asset digitali, gli exchange centralizzati offrono il servizio di custodia dei fondi degli utenti.
A differenza degli exchange decentralizzati (DEX), dove gli utenti hanno il controllo diretto delle proprie chiavi private, se un utente decide di conservare i suoi fondi su un exchange centralizzato, nella gran parte dei casi questo conserverà le sue chiavi private e sarà l’effettivo proprietario dei fondi. Se l’exchange dovesse fallire o subire un attacco hacker, i fondi degli utenti sarebbero esposti a un rischio elevato.
Vantaggi
I principali vantaggi di un exchange centralizzato comprendono maggiore liquidità e velocità nelle transazioni. Spesso presentano costi di commissioni relativamente bassi, rendendo più accessibile e conveniente l’utilizzo di tali piattaforme.
Rischi
Gli exchange centralizzati costituiscono un’unica entità che racchiude numerosi strumenti e servizi che, nella finanza tradizionale, sarebbero distribuiti tra diverse entità. Ad esempio, un exchange centralizzato funge contemporaneamente da fornitore di liquidità, market maker, società di compliance KYC & AML e custode degli asset.
Sebbene questa concentrazione di strumenti e servizi possa semplificare l’esperienza degli utenti, dall’altro lato comporta una serie di rischi significativi legati alla sicurezza e alla centralizzazione di tutti questi aspetti.
Non è un caso che nel corso degli anni molti exchange siano stati oggetto di attacchi informatici, con la conseguente perdita dei fondi dei loro clienti.
Di seguito un elenco dei più importanti attacchi hacker ad exchange di criptovalute con le loro relative perdite:
- MT. Gox (2014) – 850.000 BTC
- Bitfinex (2016) – 119.756 BTC
- KuCoin (2020) – 2.015 BTC
- Bitstamp (2015) – 18.866 BTC
- Binance (2019) – 7.074 BTC
Essendo grandi piattaforme online che raccolgono milioni di dati, i CEX rappresentano dei veri e propri “honeypot”, diventando un bersaglio per gli hacker.
Oltre al rischio di perdita dei fondi degli utenti, un exchange centralizzato potrebbe essere soggetto a un “data breach”, ovvero la compromissione di dati sensibili causata da un attacco esterno.