Accettare pagamenti in bitcoin potrebbe dare un vantaggio competitivo ai primi precursori: i 10 motivi per farlo.
Perché accettare pagamenti in bitcoin?
Al Tuscany Lightning Summit di Viareggio Matteo Pellegrini, founder di Orange Pill App, ha esposto le 10 ragioni per cui un commerciante dovrebbe accettare bitcoin nella propria azienda nello speech “How to incentivise merchants on-boarding?”:
- Maggiore libertà: essendo Bitcoin una moneta decentralizzata e senza intermediari, il commerciante non è legato a conti bancari o account con società fintech, che hanno la facoltà di chiudere o sospendere un conto a propria discrezione;
- Al contrario dei sistemi di pagamento tradizionali, in Bitcoin le commissioni sono pari a zero per chi incassa una transazione. In media i provider di carte di debito/credito applicano una commissione che può variare dall’1% al 3,5% per ogni transazione. Soltanto nel 2022 i commercianti statunitensi hanno pagato un totale di $160,70 miliardi a provider quali Visa, Mastercard e American Express;
- La possibilità di pagare in bitcoin potrebbe attirare nuovi clienti: già oggi esistono persone che preferiscono spendere bitcoin o che detengono solamente bitcoin. Inoltre il numero delle persone che detiene bitcoin aumenta annualmente, così come il loro potere d’acquisto;
- Clienti migliori: secondo Pellegrini i valori di onestà e trasparenza che emergono dal protocollo Bitcoin si rispecchiano nel comportamento dei bitcoiner come clienti.
Durante lo speech Pellegrini ha raccontato un episodio in cui un utente di Orange Pill App aveva pagato due membership anziché una. Nonostante Pellegrini volesse rimborsare il secondo pagamento, l’utente, apprezzando il lavoro del team, ha rifiutato il rimborso. L’episodio ha fatto riflettere Pellegrini. Durante lo speech il founder di Orange Pill App ha dichiarato: “Un cliente che vive secondo il Bitcoin Standard vale di più di un cliente che vive secondo il Fiat Standard”; - Privacy finanziaria: se utilizzato in maniera corretta e con i giusti accorgimenti, Bitcoin può rivelarsi uno strumento in grado di proteggere la privacy degli utenti. Merchant e cliente possono cooperare in una transazione PayJoin per rompere le euristiche di common input ownership utilizzate dalle società di blockchain surveillance come Chainalysis;
- Settlement istantanei: per effettuare o ricevere un bonifico sono necessari 2/3 giorni lavorativi. Se si effettuano transazioni internazionali potrebbe essere necessaria anche una settimana o più. Al contrario Bitcoin offre la possibilità di inviare e ricevere transazioni con settlement istantaneo: attraverso transazioni onchain occorre aspettare 10 minuti o più in base alla congestione della rete mentre grazie al Lightning Network, il secondo layer di Bitcoin, è possibile ricevere e inviare pagamenti istantanei con conferma immediata;
- Sovranità finanziaria: se si opta per l’utilizzo di un wallet non-custodial, i fondi sono di proprietà del commerciante finché le chiavi private rimangono sotto il suo controllo; Bitcoin è un bene che non può essere confiscato, al contrario di un conto corrente;
- Bitcoin è una tecnologia NGU (Number Go Up): essendo l’offerta limitata, il prezzo di bitcoin dipende solo dalla domanda di mercato; nei suoi 15 anni di vita Bitcoin ha dimostrato di essere il migliore asset nella storia dell’umanità;
- Pubblicità gratuita: essere una delle prime attività commerciali ad accettare pagamenti in bitcoin nella propria città può attirare l’attenzione dei più curiosi e appassionati; tale mossa potrebbe offrire un vantaggio competitivo rispetto ai propri concorrenti (First Mover Advantage);
- Nessuna possibilità di chargeback: il chargeback consiste nel rimborso di denaro al cliente dopo l’annullamento di un acquisto online di un bene o servizio. Lo storno dell’addebito annulla il trasferimento di denaro dal conto bancario o dalla carta di credito del consumatore. Nel 2023 il chargeback è costato ai commercianti $117,46 miliardi. Grazie a LN che offre la conferma istantanea del pagamento, Bitcoin elimina la possibilità di chargeback.