Il giudice James Mellor ha rilasciato la sentenza scritta sul caso COPA vs Wright: falsificazione di prove atta a ingannare la corte.
Il 20 maggio è stata pubblicata la sentenza scritta emessa dall’Alta Corte di Giustizia inglese sul caso COPA contro Wright. In un documento di 231 pagine, il giudice Mellor ha analizzato ampiamente le prove che lo hanno portato a stabilire che Craig Wright non è Satoshi Nakamoto.
I punti chiave della sentenza
La sentenza indica che Wright ha fornito prove falsificate per supportare la sua tesi. La manipolazione di svariati documenti era parte di un piano per ingannare il tribunale inglese, la corte norvegese nel caso Hodlonaut e quella statunitense nel caso Kleimann.
Secondo il giudice, Wright è un individuo che ha mentito ripetutamente alla corte e ha creato una campagna mediatica per dimostrare di essere Satoshi Nakamoto.
Per Mellor le prove contro Wright sono schiaccianti e le sue affermazioni di essere Satoshi Nakamoto sono state supportate da documenti falsificati e da continue bugie.
La sentenza esamina anche alcune delle prove manipolate fornite da Wright.
Sessioni di firma private
Nel corso del processo Wright ha affermato di aver dimostrato il possesso delle chiavi private dei primi blocchi, inclusi i blocchi 1 e 9, durante sessioni di firma private con giornalisti e figure chiave della comunità Bitcoin, come Gavin Andresen e Jon Matonis. Tuttavia, tali sessioni non furono mai pubblicamente verificate e le prove fornite sono risultate inaffidabili per stabilire il possesso delle chiavi private da parte di Wright.
Falsificazione di documenti LaTeX
In tribunale Wright ha prodotto dei file LaTeX che, secondo lui, rappresentavano versioni originali del white paper di Bitcoin. Tuttavia, l’analisi dei metadati ha dimostrato che questi file sono stati creati lo scorso settembre. Wright avrebbe ricreato il white paper in LaTeX, apportando delle modifiche.
Le conclusioni della sentenza
La decisione finale del giudice è stata presa sulla base dell’evidente mancanza di prove credibili da parte di Wright e della disonestà delle sue affermazioni.
La sentenza conclude che Wright non è l’autore del white paper, non è Satoshi Nakamoto, non è il creatore di Bitcoin e non ha scritto il software Bitcoin.
Nella sentenza il giudice Mellor afferma:
“Il Dr. Wright si presenta come una persona estremamente intelligente. Tuttavia, a mio giudizio, non è affatto così intelligente come pensa di essere. Sia nelle sue prove scritte che nei giorni di testimonianza orale sotto controinterrogatorio, sono pienamente convinto che il Dr. Wright abbia mentito alla Corte in modo esteso e ripetuto. La maggior parte delle sue menzogne riguardava i documenti che aveva falsificato e che pretendevano di supportare la sua affermazione. Tutte le sue menzogne e i documenti falsificati erano a sostegno della sua più grande menzogna: la sua tesi di essere Satoshi Nakamoto”.
“Il Dr. Wright ha mentito così tanto nel corso degli anni che, su certi punti, può essere difficile determinare cosa sia realmente accaduto. Queste difficoltà non diminuiscono il fatto che esiste un corpo molto consistente di prove che dimostra che il Dr. Wright non è Satoshi”.