Il governo americano potrebbe liquidare uno dei più grossi sequestri di bitcoin della storia, dopo la decisione della Corte Suprema di non esaminare il caso.
Il 7 ottobre la Corte Suprema degli Stati Uniti ha aperto alla possibilità di vendita da parte del governo americano dei 69.370 bitcoin sequestrati dal darknet market Silk Road.
La decisione arriva dopo una lunga battaglia legale che ha visto protagonista Battle Born Investments, una società che rivendicava i diritti sui bitcoin sequestrati attraverso una procedura fallimentare. L’azienda sosteneva che Raymond Ngan, il debitore di fallimento, fosse in realtà il misterioso “Individual X” che aveva sottratto illegalmente i bitcoin da Silk Road, prima che questi venissero sequestrati dalle autorità federali.
Tuttavia, nel 2022, un tribunale federale della California ha respinto le pretese di Battle Born, non trovando prove convincenti che Ngan fosse effettivamente “Individual X”. La decisione è stata successivamente confermata da una corte d’appello federale di San Francisco nel 2023.
Il rifiuto della Corte Suprema di esaminare il caso rappresenta l’ultimo capitolo di tale vicenda, lasciando il governo americano libero di disporre dei fondi come meglio crede. Negli ultimi mesi le autorità hanno già effettuati alcuni spostamenti: tra luglio e agosto, circa $2,6 miliardi in bitcoin sono stati trasferiti verso nuovi wallet, probabilmente in preparazione alla vendita.
Recentemente la questione della gestione dei bitcoin sequestrati è diventata anche un tema di dibattito politico. Il candidato alle prossime elezioni presidenziali Donald Trump ha promesso che, se rieletto, la sua amministrazione manterrà il 100% di tutti i bitcoin attualmente in possesso del governo USA.