Dalla liberazione di Ulbricht al licenziamento di Gensler: le promesse che potrebbero influire sul settore.
La seconda presidenza di Donald Trump potrebbe ridefinire il rapporto tra criptovalute e regolamentazione negli Stati Uniti, con un focus sulla riduzione dei vincoli normativi.
Le promesse del nuovo Presidente repubblicano, se mantenute, delineano un programma che potrebbe portare a un ambiente normativo più favorevole e migliorare l’approccio regolatorio e istituzionale degli Stati Uniti verso il settore degli asset digitali.
Come ipotizzato da alcuni analisti, il ritorno di Trump alla Casa Bianca è stato recepito positivamente dal mercato, con il prezzo di Bitcoin che ha raggiunto un nuovo all-time-high, superando i $75.000.
La promessa di liberare Ulbricht
Una delle dichiarazioni più incisive di Trump in campagna elettorale è stata la promessa di liberare Ross Ulbricht, fondatore di Silk Road, il noto darknet market che ha segnato una tappa importante nella storia di Bitcoin. Condannato a due ergastoli più 40 anni senza possibilità di libertà condizionale, Ulbricht è diventato una figura emblematica, considerato da molti un martire della libertà. Il 25 maggio 2024, durante un intervento alla Convenzione Nazionale Libertaria svoltasi a Washington, D.C, Donald Trump, ha affermato:
“Il primo giorno commuterò la condanna di Ross Ulbricht a quella già scontata. Ha già scontato 11 anni. Lo manderemo a casa”.
In risposta alle parole di Trump, Ulbricht ha scritto su X:
“Dopo 11 anni in prigione è difficile esprimere cosa provo in questo momento. È grazie al vostro incrollabile supporto che potrei avere una seconda possibilità. Grazie. Grazie. Grazie.”
Per la comunità Bitcoin la liberazione di Ulbricht rappresenterebbe una vittoria simbolica molto significativa.
Il licenziamento di Gensler
Nel corso della sua campagna elettorale Trump ha anche espresso la volontà di licenziare l’attuale presidente della Sec Gary Gensler, una mossa che potrebbe portare a condizioni più favorevoli per il settore dei digital asset, in particolare per tutti quei progetti classificati come security da parte dell’attuale capo della commissione. Negli ultimi anni la Sec, sotto la guida di Gensler, ha portato avanti numerose cause legali contro aziende crypto ed è stata criticata per un approccio percepito come aggressivo e restrittivo.
Durante la Bitcoin Conference 2024 a Nashville, Trump ha promesso di sollevare Gensler dal suo incarico, affermando:
“Il giorno in cui presterò giuramento, il presidente della Sec Gary Gensler sarà licenziato e nominerò un nuovo presidente che crede che l’America debba costruire il futuro, non bloccarlo, cosa che stanno facendo ora. Gary Gensler non è una persona popolare all’interno del settore delle criptovalute e Kamala Harris vuole farlo diventare segretario del Tesoro, il che non è positivo. Ha perseguitato l’industria delle criptovalute, ma con me al comando smetteranno di attaccarvi. La mia amministrazione fornirà chiarezza regolamentare e sostegno”.
Tali dichiarazioni hanno scatenato applausi prolungati da parte dei partecipanti.
Il mining di Bitcoin made in the USA
Come dichiarato a più riprese, Trump intende rendere gli Stati Uniti leader del settore dei digital asset, limitando l’influenza di potenze concorrenti come la Cina.
Il 12 giugno 2024, durante una cena a Mar-a-Lago, Donald Trump ha incontrato un gruppo di aziende di mining di Bitcoin, esprimendo il suo sostegno per l’industria.
Successivamente Trump ha dichiarato di voler incentivare il mining di Bitcoin negli Stati Uniti per contrastare la predominanza cinese, anche con parole iperboliche:
“Vogliamo che tutti i bitcoin rimanenti siano prodotti negli Stati Uniti!”
Nel corso del suo intervento alla Bitcoin Conference 2024 ha affermato:
“Bitcoin è come l’industria dell’acciaio di cento anni fa. Penso che sia solo all’inizio. In soli 15 anni, Bitcoin è passato da un’idea pubblicata anonimamente su un forum online a diventare il nono asset più prezioso al mondo. È già più grande di Exxon Mobil e presto supererà l’intero mercato dell’argento. E un giorno, probabilmente, supererà anche l’oro”.
Riferendosi all’industria del mining Trump ha dichiarato:
“Con costi energetici bassi, l’America diventerà la potenza indiscussa del mining di Bitcoin. Non dovrete trasferire le vostre famiglie in Cina. Mentre implementiamo queste riforme, Bitcoin e le criptovalute faranno crescere la nostra economia, consolidando il dominio finanziario americano e rafforzando l’intero Paese a lungo termine. Voglio che l’America diventi la nazione leader nella tecnologia del mining di Bitcoin. Costruiremo impianti energetici nelle sedi delle mining farm, sollevando le persone dall’obbligo di rispettare requisiti ambientali ridicoli e utilizzando combustibili fossili per produrre l’elettricità necessaria, perché dobbiamo farlo. Saremo un carburante per la vostra industria, non la distruggeremo. Faremo in modo che non dobbiate trasferire le vostre attività in Cina o altrove. L’America sarà il luogo migliore per il mining di Bitcoin”.
L’opposizione alle CBDC
Un altro aspetto chiave della campagna elettorale di Trump riguarda la sua netta opposizione alla potenziale introduzione di una CBDC negli Stati Uniti. Trump ha criticato apertamente l’idea di una moneta digitale emessa dalla Federal Reserve, definendola una minaccia per la libertà finanziaria e la privacy dei cittadini. Nel corso di un intervento durante la sua campagna elettorale Trump ha dichiarato che “una CBDC rappresenta un controllo centralizzato che potrebbe limitare le libertà economiche degli americani”, sottolineando il rischio di un sistema in cui ogni transazione sarebbe tracciata e monitorata dal governo. Trump ha aggiunto che, se rieletto, avrebbe bloccato qualsiasi tentativo di imporre una CBDC, affermando:
“Ordinerò immediatamente al Dipartimento del Tesoro e ad altre agenzie federali di cessare e desistere da tutti i passaggi necessari per la creazione di una CBDC. Non ci sarà mai una CBDC mentre sarò presidente degli Stati Uniti. Queste valute digitali delle banche centrali rappresentano un grave rischio per la libertà e la privacy dei cittadini. Non permetterò che il governo abbia il controllo totale sulle transazioni finanziarie dei cittadini americani. Invece, difenderò il diritto alla self-custody dei vostri asset digitali, assicurando che possiate detenere e gestire i vostri Bitcoin e altre criptovalute senza interferenze governative. La mia amministrazione si opporrà fermamente alla creazione di qualsiasi CBDC, proteggendo la vostra libertà finanziaria e la vostra privacy”.
Attesa e cautela
Nonostante le dichiarazioni fatte da Trump durante la campagna elettorale, rimangono alcuni dubbi su quante di queste promesse verranno effettivamente mantenute. Trump, spinto e sostenuto da Btc Inc., società dietro Bitcoin Magazine, si è posizionato come il candidato crypto ideale, tuttavia prendere come oro colato le promesse elettorali di un politico non è mai una scelta saggia.
È importante considerare il track record di Trump nel mantenere le promesse elettorali. Secondo l’indicatore Trump-O-Meter, uno strumento per monitorare le 100 promesse fatte dal Presidente durante la campagna elettorale del 2016, soltanto il 23% di queste sono state effettivamente mantenute mentre il 22% solo parzialmente. Durante la sua precedente presidenza, mentre ha mantenuto alcuni impegni come i tagli fiscali e l’uscita dall’accordo di Parigi sul clima, altri sono rimasti incompiuti. Tale fattore suggerisce la necessità di una certa cautela nel valutare l’effettiva implementazione delle sue promesse per il settore dei digital asset.
Una cosa è certa: Bitcoin resta indifferente davanti all’elezione di Trump o alle mosse di qualsiasi altro governo o politico. Bitcoin è uno strumento neutro che può essere utilizzato da chiunque senza chiedere il permesso a un politico, a una banca o a un governo. Bitcoin è una rete sovranazionale che opera in maniera indipendente, è un protocollo tecnologico che non può essere fermato. Bitcoin continua ad andare avanti per la sua strada, producendo un blocco dopo l’altro, circa ogni 10 minuti.