Le autorità francesi identificano il 24enne franco-marocchino come il cervello dietro gli attacchi agli imprenditori del settore, incluso il co-fondatore di Ledger.
Un cittadino franco-marocchino di 24 anni, identificato come Badiss Mohamed Amide Bajjou, è stato catturato a Tangeri dalle autorità marocchine su mandato internazionale dell’Interpol.
L’arresto rappresenta una svolta nelle indagini sui sequestri che hanno colpito diversi imprenditori del settore crypto francese. Secondo quanto riportato da Le Parisien, il sospettato era ricercato per una serie di crimini, tra cui estorsione a mano armata e rapimento.
Bajjou è accusato di aver orchestrato da remoto una complessa rete criminale specializzata nel targeting di individui facoltosi del mondo crypto. La sua presunta attività criminale risale al luglio 2023, quando iniziò a coordinare rapimenti e tentativi di estorsione contro imprenditori del settore.
Uno dei casi più rilevanti in Francia riguarda il rapimento di una donna anziana dalla sua abitazione. Gli aggressori avrebbero richiesto un riscatto in criptovalute al figlio della vittima, portando all’incriminazione di due individui già identificati dalle autorità.
Il caso Ledger e l’escalation dei sequestri
Tra gli episodi più scioccanti in Francia figura l’aggressione a David Balland, co-fondatore di Ledger. I rapinatori hanno sottoposto la vittima a torture estreme, amputandogli un dito per aumentare la pressione psicologica, mentre richiedevano un riscatto di €10 milioni in criptovalute. Le indagini suggeriscono un collegamento diretto tra Bajjou e questo episodio.
Un altro caso emblematico in Francia è il tentativo di rapimento della famiglia di Pierre Noizat, Ceo di Paymium. A maggio, degli uomini mascherati hanno tentato di sequestrare la figlia di Noizat insieme al marito e al loro bambino in pieno giorno. Le successive indagini hanno portato all’incriminazione di 25 sospetti, inclusi teenager e minori.
Operazione di cattura e sequestri delle prove
Durante l’arresto di Bajjou, le autorità marocchine hanno sequestrato materiale collegato ai sequestri. Secondo i media locali, sono state confiscate “multiple armi da taglio”, decine di telefoni cellulari e una somma considerevole di denaro contante presumibilmente collegata alle attività criminali.
Cooperazione internazionale e ricerca di altri complici
Il Ministro dell’Interno francese Gérald Darmanin ha pubblicamente ringraziato le autorità marocchine per la cooperazione nell’arresto. Tuttavia, le indagini sui sequestri non sono concluse, poiché rimane latitante un altro franco-marocchino descritto come leader del gruppo, un uomo di circa 40 anni. Bruno Retailleau, Ministro dell’Interno, ha promesso di localizzare tutti i responsabili e proteggere gli imprenditori del settore crypto durante incontri con i leader dell’industria.