I deputati francesi propongono il mining di Bitcoin come soluzione per ottimizzare il sistema elettrico nazionale e valorizzare l’energia in eccesso.
Un gruppo di parlamentari francesi ha presentato un emendamento che potrebbe trasformare il Paese in un hub europeo per il mining di Bitcoin, sfruttando strategicamente la sua capacità di produzione energetica.
La proposta legislativa mira a valutare come il mining possa integrarsi nel sistema energetico francese, il più grande d’Europa, per ottimizzare la gestione dell’elettricità prodotta dalle centrali nucleari.
L’emendamento alla legge sulla “Programmazione nazionale e semplificazione normativa nel settore energetico” richiede al governo di condurre una valutazione approfondita sulle potenzialità del mining di bitcoin. L’iniziativa rappresenta un approccio pragmatico per affrontare la questione dell’energia in eccesso, un tema centrale per l’industria nucleare francese.
Il sistema energetico francese, alimentato per oltre il 70% dall’energia nucleare, genera spesso surplus di elettricità che necessitano di una gestione efficiente. I promotori della proposta vedono nel mining una soluzione ideale per assorbire tali eccessi energetici, trasformando un potenziale spreco in una risorsa economica.
La flessibilità operativa delle mining farm rappresenta un vantaggio competitivo unico: le macchine possono essere attivate e disattivate rapidamente in base ai picchi di produzione e consumo, adattandosi dinamicamente alle esigenze della rete elettrica. Tale caratteristica le rende perfette per essere installate vicino agli impianti di produzione, anche nelle aree più isolate del territorio francese.
La proposta parlamentare evidenzia come il mining possa contribuire al rilancio di siti industriali abbandonati, creando nuove opportunità di sviluppo economico sotto la supervisione delle autorità pubbliche.
I legislatori sottolineano i diversi vantaggi di questa strategia: riduzione dei prezzi negativi sui mercati all’ingrosso, alleggerimento del carico sulle centrali nucleari evitando cicli di modulazione troppo frequenti che accelerano l’usura degli impianti, e assorbimento degli eccessi energetici che altrimenti andrebbero sprecati.
L’Associazione per lo Sviluppo degli Asset Digitali (ADAN) francese ha collaborato allo sviluppo dell’emendamento, portando expertise tecnica e visione industriale al progetto. L’organizzazione ha sottolineato come il mining a basse emissioni di carbonio possa contribuire alla resilienza della rete elettrica nazionale.
Il rapporto parlamentare evidenzia che il mining in Francia potrebbe rappresentare “un’attività che si adatta ai vincoli del sistema elettrico, assorbe i surplus energetici e riduce l’impatto ambientale” attraverso l’utilizzo di energia che altrimenti verrebbe dispersa.