Il giudice del Delaware approva il piano di risarcimento che prevede rimborsi in valuta fiat al 119% del valore originario dei depositi.
Il 7 ottobre il tribunale fallimentare dello Stato del Delaware ha approvato il piano di risarcimento di FTX, aprendo la strada al rimborso dei creditori dell’exchange fallito a novembre 2022.
Il piano, presentato a settembre e sostenuto dal 94% dei creditori, promette di rimborsare agli utenti in media il 119% del valore dei loro asset digitali al momento del fallimento dell’exchange.
Durante un’udienza di quasi sei ore, il giudice John T. Dorsey ha esaminato e respinto tutte le obiezioni al piano, incluse quelle presentate da società come Celsius e Layer Zero, oltre che da singoli creditori. Le principali contestazioni riguardavano la decisione di effettuare i rimborsi in valuta fiat anziché in criptovalute e la valutazione a zero dei token FTT.
Brian Glueckstein, avvocato dell’amministrazione fallimentare e partner di Sullivan & Cromwell, ha difeso la decisione di azzerare il valore dei token FTT, sostenendo che “non hanno alcun valore fondamentale” in assenza di una piattaforma FTX operativa. Paradossalmente, nonostante tale valutazione, il prezzo del token FTT ha registrato un aumento del 20% alla notizia dell’approvazione del piano, salvo poi scendere nuovamente.
L’attuale Ceo di FTX, John Ray, ha dichiarato:
“Il successo di oggi è il risultato del duro lavoro e della competenza dei professionisti coinvolti in questo caso, che sono riusciti a recuperare miliardi di dollari ricostruendo i registri finanziari di FTX e raccogliendo asset a livello globale”.
Sebbene sia stata esclusa la possibilità di rimborsi in criptovalute, l’amministrazione fallimentare sta valutando l’opzione di effettuare distribuzioni in stablecoin, nonostante le obiezioni da parte della Sec. Sono in corso trattative con quattro società per gestire tale eventuale modalità di rimborso.