Il presidente della Banca Nazionale Svizzera boccia Bitcoin come riserva di Stato, mentre continua l’iniziativa di un referendum popolare.
Secondo quanto riportato da SWI swissinfo, il presidente della Banca Nazionale Svizzera Martin Schlegel ha escluso l’inclusione di Bitcoin nelle riserve nazionali, definendolo “incompatibile con i requisiti di una banca centrale”.
In un intervento Schlegel ha dichiarato:
“L’elevata volatilità e la limitata liquidità lo rendono uno strumento inadeguato per una banca centrale che deve garantire stabilità finanziaria”.
Le preoccupazioni del presidente non si fermano agli aspetti puramente finanziari. Schlegel ha sottolineato anche l’impatto ambientale del mining, i rischi legati alla mancanza di regolamentazione, e ha aggiunto che, poiché gli asset digitali dipendono dal software, sono vulnerabili a bug e minacce informatiche, rendendoli più rischiosi rispetto alle riserve tradizionali. “E sappiamo tutti che il software può avere bug e altri punti deboli”, ha dichiarato il presidente della SNB.
In risposta a tali affermazioni, Christian Decker, sviluppatore presso Blockstream, ha commentato su X:
“Caro signor Schlegel, come economista, la prego di attenersi all’economia, mentre noi ingegneri ci occupiamo del software. Le farà sorridere sapere che anche il resto della SNB dipende fortemente dal software, il che rende il suo commento poco più che un “whataboutism” e una distrazione senza alcun fondamento fattuale!”
La posizione della banca centrale arriva in un momento in cui un gruppo di cittadini sta portando avanti un referendum nazionale (Bitcoin Initiative) che, se approvato, obbligherebbe la SNB a includere Bitcoin nelle proprie riserve. L’iniziativa, registrata ufficialmente il 31 dicembre, propone una modifica costituzionale che prevede l’inclusione di Bitcoin accanto all’oro nelle riserve monetarie nazionali. Il gruppo deve raccogliere 100.000 firme per proseguire con la proposta.
Durante lo stesso intervento Schlegel ha confermato che la banca sta lavorando allo sviluppo di una valuta digitale di Stato (CBDC), un “franco digitale” completamente regolamentato e garantito dalla banca centrale.