Il governo degli Stati Uniti ha pianificato la vendita all’asta di bitcoin confiscati ai tempi di Silk Road: le possibili conseguenze.
Il governo degli Stati Uniti ha recentemente annunciato l’intenzione di mettere all’asta dei bitcoin confiscati all’epoca di Silk Road per un valore di quasi 118 milioni di dollari. L’annuncio è stato diffuso inizialmente attraverso una nota di confisca il 10 gennaio e successivamente pubblicato sui social media il 24 gennaio.
La quantità di bitcoin in questione, pari a 2.934 BTC, proviene da un sequestro eseguito a Ryan Farace e suo padre, Joseph Farace, condannati l’8 gennaio per associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio di denaro.
“In base alle loro ammissioni di colpevolezza e ad altri documenti giudiziari, nel novembre 2018, Ryan Farace è stato condannato dal Tribunale distrettuale degli Stati Uniti nel Maryland per un piano di produzione e distribuzione di compresse di alprazolam (vendute sotto il nome commerciale “Xanax”) in cambio di bitcoin attraverso vendite su mercati darknet.”
La vendita pianificata del governo degli Stati Uniti rappresenta solo l’1,5% del totale stimato di 194.188 bitcoin di cui dispone a seguito di tre sequestri effettuati in casi criminali. In totale la quantità detenuta dal governo USA rappresenta meno dell’1% dell’offerta circolante di bitcoin.
L’impatto sul mercato
La notizia ha generato preoccupazioni tra alcuni membri della comunità Bitcoin, alimentando la prospettiva di un potenziale “dump” del prezzo di bitcoin sul mercato.
A calmare le acque ci ha pensato Steven Lubka, direttore generale dell’exchange Swan Bitcoin. Lubka ha voluto sottolineare che la quantità di bitcoin interessata da questa vendita è trascurabile se confrontata con la fuoriuscita di bitcoin dal Grayscale Bitcoin Trust (GBTC) avvenuta la scorsa settimana.
Secondo Lubka i volumi di vendita di GBTC sono quattro volte più grandi della vendita pianificata dagli Stati Uniti. Il fondo GBTC ha recentemente venduto 106.575 bitcoin, circa 4,2 miliardi di dollari, dal giorno della sua conversione in un ETF. L’ultimo deflusso registrato è stato di 10.871 bitcoin il 24 gennaio.