Il Presidente della Bielorussia ordina lo sviluppo del settore: il Paese vuole sfruttare i bassi costi energetici per diventare un hub del mining.
Il 4 marzo durante una riunione del governo il Presidente bielorusso Alexander Lukashenko ha dato ordine al nuovo ministro dell’Energia Alexei Kushnarenko di sviluppare l’industria del mining di Bitcoin nel Paese.
Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa statale BelTA, Lukashenko ha dichiarato:
“Analizziamo questo mining. Se è redditizio per noi, facciamolo. Abbiamo elettricità in eccesso”.
Tale mossa si inserisce in un più ampio piano di modernizzazione della rete elettrica nazionale di 5.700 chilometri.
La decisione sembra essere stata influenzata dagli Stati Uniti, che hanno annunciato l’ambizione di diventare la “capitale mondiale delle criptovalute“, con la creazione di una riserva strategica in Bitcoin, Ether e altre altcoin. Il Presidente bielorusso ha affermato:
“Vedi la direzione in cui sta andando il mondo. E soprattutto la più grande economia del mondo. Ieri hanno annunciato che manterranno le [criptovalute] in riserva”.
La Bielorussia presenta condizioni particolarmente favorevoli per il mining:
- è tra i tre Paesi europei con i costi dell’elettricità più bassi secondo i dati del governo;
- dispone di un surplus energetico importante;
- ha già attirato l’interesse di potenziali investitori del settore stando ad alcune dichiarazioni del Ministero dell’Energia.
Secondo l’ex vice ministro dell’Energia Denis Moroz, sono già in corso consultazioni preliminari con investitori interessati a stabilire operazioni di mining nel Paese.