La Florida valuta la possibilità di includere Bitcoin nei fondi pensione statali per diversificare gli investimenti e proteggersi dalla volatilità del mercato.
Il Chief Financial Officer della Florida, Jimmy Patronis, ha proposto l’idea di considerare Bitcoin come asset di diversificazione per i fondi pensione pubblici. In una comunicazione indirizzata a Chris Spencer, direttore esecutivo del Florida State Board of Administration (SBA), Patronis ha suggerito di valutare l’opportunità di investire una parte dei fondi pensione statali in Bitcoin.
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Proposta di un programma pilota
Patronis ha proposto l’introduzione di un “Programma pilota di investimento in valute digitali” sotto il Florida Growth Fund. Il programma consentirebbe di investire fino all’1,5% del fondo fiduciario del Florida Retirement System (FRS). Attualmente l’SBA gestisce oltre 30 fondi, tra cui l’FRS, che al 30 settembre possedeva asset per circa $205 miliardi.
Patronis ha sottolineato che Bitcoin potrebbe fungere da copertura protettiva contro la volatilità riscontrata in altre asset class. La proposta è in linea con gli sforzi del governatore Ron DeSantis, il quale si è opposto all’adozione delle CBDC.
Rapporto di fattibilità
Nella lettera Patronis ha esortato l’SBA a preparare un rapporto completo sulla fattibilità, i rischi e i possibili vantaggi dell’allocazione di una parte dei fondi pensione in asset digitali. Il rapporto dovrà essere completato entro il 4 marzo 2025, in vista della prossima sessione legislativa statale.
Approccio di altri Stati
Se la Florida adottasse tale strategia, si unirebbe ad altri Stati come il Wisconsin e il Michigan, che hanno già introdotto modifiche simili ai loro fondi pensione. Lo scorso maggio lo State of Wisconsin Investment Board ha annunciato un investimento di $163 milioni negli ETF Bitcoin, un’allocazione pari allo 0,1% del totale degli asset gestiti.
A luglio il Michigan State Retirement System ha rivelato di detenere 110.000 quote in ETF ARK 21Shares, equivalenti allo 0,003% degli asset totali gestiti.