Un report di Fortune rivela l’apertura di indagini da parte della Sec sull’Ethereum Foundation e altre aziende che hanno collaborato con la fondazione: rischio security per Ethereum?
Secondo un report di Fortune del 20 marzo, la Securities and Exchange Commission (Sec) avrebbe aperto un’indagine sull’Ethereum Foundation, l’organizzazione non-profit svizzera al centro dell’ecosistema Ethereum. La commissione avrebbe anche citato in giudizio diverse aziende che hanno avuto rapporti con la fondazione svizzera. Le indagini avrebbero anche richiesto alle aziende di fornire documenti e registri finanziari relativi alle interazioni con l’organizzazione non-profit.
Stando a quanto riportato, la decisione potrebbe essere motivata dal passaggio di Ethereum dalla proof-of-work alla proof-of-stake, che ha attirato l’attenzione della Sec attorno alla potenziale classificazione di Ether come una security.
L’indagine è stata rivelata da un commit (modifica) del 26 febbraio sul repository GitHub di Ethereum:
“Abbiamo ricevuto una richiesta di indagine volontaria da parte di un’autorità statale che includeva un requisito di riservatezza”.
Prima del 26 febbraio il sito dell’Ethereum Foundation conteneva la seguente dichiarazione nella parte finale (footer):
“L’Ethereum Foundation (Stiftung Ethereum) non è mai stata contattata da nessuna agenzia in nessuna parte del mondo in maniera tale da richiedere che il contatto non venga divulgato. Stiftung Ethereum renderà pubblica qualsiasi tipo di indagine da parte di agenzie governative che non rientri nell’ambito delle normali operazioni commerciali”.
Con il commit del 26 febbraio, il footer è stato rimosso insieme all’icona che indicava il warrant canary.
Un warrant canary è una forma di avviso testuale o visuale che alcune aziende includono sui loro siti web per indicare che non hanno mai ricevuto alcuna citazione in giudizio segreta del governo o un mandato per una richiesta di documenti. In pratica i warrant canary offrono alle aziende un modo per segnalare se hanno ricevuto citazioni in giudizio o ordini segreti dal governo per consegnare i dati degli utenti.
Se un’agenzia governativa richiede informazioni, l’azienda può rimuovere il testo o l’icona, così da suggerire ai propri utenti la ricezione della richiesta senza dirlo esplicitamente.
La posizione della Sec
In diverse occasioni davanti al Congresso degli Stati Uniti, il presidente della Sec, Gary Gensler, ha sempre evitato di rispondere direttamente alla domanda riguardante la classificazione di Ether. Se per Bitcoin la classificazione come commodity è sempre stata chiara per Gensler, su Ethereum la commissione non si è mai pronunciata in maniera definitiva.
Tuttavia, poco dopo il passaggio alla proof-of-stake, Gary Gensler ha dichiarato che i token con algoritmo di consenso PoS potrebbero essere considerati security dato che gli investitori si affidano agli sforzi altrui per ottenere un profitto.
I motivi dell’indagine
Secondo quanto riferito a CoinDesk da un avvocato a conoscenza della vicenda, le autorità svizzere potrebbero aver notificato una richiesta di documenti all’Ethereum Foundation e potrebbero essere in contatto con la Sec degli Stati Uniti.
Qualora la Sec decidesse di classificare Ether come una security, potrebbe scaturire un conflitto con la U.S. Commodity Futures Trading Commission, che in precedenza aveva approvato i prodotti futures su Ethereum.