La Sec conclude ufficialmente l’indagine su Ethereum 2.0 e lo classifica come commodity: critiche alla decisione.
Il 18 giugno la Sec degli Stati Uniti ha ufficialmente chiuso la sua indagine su Ethereum 2.0, determinando che le vendite iniziali di Ether non costituiscono transazioni di security finanziarie. Tale decisione è stata comunicata in seguito alla richiesta di ConsenSys di riaffermare lo status di Ether come commodity, richiesta avanzata dopo l’approvazione degli ETF spot a maggio. Il 7 giugno infatti, ConsenSys ha scritto una lettera alla Sec, sostenendo che l’approvazione degli ETF avrebbe dovuto comportare la chiusura dell’indagine su Ethereum 2.0.
Attraverso un post su X, ConsenSys, una delle principali società dietro l’ecosistema Ethereum, ha annunciato la chiusura dell’indagine, descrivendola come un passo significativo per sviluppatori, provider e utenti.
Tuttavia ConsenSys ha comunicato che il conflitto con la Sec continua, sottolineando che rimangono delle sfide da affrontare sotto la presidenza di Gary Gensler. La chiusura dell’indagine non implica l’assoluzione da altre potenziali attività illeciti come l’offerta del software MetaMask Swaps and Staking.
Diverse sono state le critiche riguardo alla gestione incoerente degli asset digitali da parte della Sec. Alcuni esperti legali hanno evidenziato il trattamento favorevole nei confronti di Ethereum rispetto all’ostilità dimostrata verso Ripple, che sta ancora affrontando una lunga causa contro la Commissione.