L’Energy Information Administration degli USA sta considerando la possibilità di lanciare una nuova campagna di raccolta di informazioni sul mining di Bitcoin.
Il 10 luglio l’Energy Information Administration (EIA) degli Stati Uniti ha comunicato la possibilità di riavviare i suoi sforzi per effettuare indagini sulle aziende di mining di Bitcoin entro la fine dell’anno. La comunicazione è arrivata durante un webinar tenuto dall’agenzia. L’obiettivo dell’incontro era raccogliere feedback su quali tipi di informazioni dovrebbero essere inclusi nei futuri sondaggi, il valore dei dati già raccolti e le considerazioni nella progettazione di future indagini.
L’EIA ha identificato difficoltà specifiche nel distinguere il monitoraggio delle operazioni di mining da altre attività generiche. Inoltre le aziende di mining possono trasferirsi in aree con costi energetici più bassi, aggravando ulteriormente le difficoltà di raccolta dati accurate.
Approcci alternativi
Durante il webinar Lee Bratcher, fondatore e presidente del Texas Blockchain Council, e Jayson Browder, Vice Presidente Senior degli Affari Governativi di Marathon Digital, hanno suggerito che i sondaggi dovrebbero includere data center in generale, anziché focalizzarsi unicamente sui miner di Bitcoin.
Margot Paez, co-fondatrice del Bitcoin Policy Institute, ha proposto una collaborazione con il Lawrence Berkely National Laboratory per la raccolta e l’anonimizzazione dei dati prima della loro trasmissione all’EIA. Al webinar erano presenti anche rappresentanti del Digital Energy Council e della Blockchain Association.
Tentativo precedente
Lo scorso gennaio l’EIA aveva annunciato l’intenzione di avviare un’indagine obbligatoria, ottenendo un’approvazione di emergenza dall’Office of Management and Budget (OMB). Tale mossa aveva suscitato una controversia legale con il Texas Blockchain Council e Riot Platforms, che hanno contestato la mancanza di un periodo di preavviso e di commento da parte dell’industria. A febbraio la questione è stata sospesa, con l’EIA che ha acconsentito a interrompere l’indagine e a distruggere le informazioni raccolte fino a marzo.