L’Etiopia guida il continente africano nel mining di Bitcoin, con prospettive di crescita a livello internazionale nei prossimi anni.
L’Etiopia ha recentemente aumentato il suo coinvolgimento nel mining di Bitcoin impegnando 600 MW di energia per supportare nuove operazioni. Grazie alla disponibilità di energia idroelettrica a basso costo, tale aumento di capacità energetica consentirà al Paese di espandere la sua partecipazione nel settore del mining.
Le macchine più comunemente utilizzate in Etiopia per il mining sono i modelli Avalon A1346 e Antminer S19J Pro. Si stima che l’efficienza dei due modelli raggiunga una capacità di hash rate di 100 TH/s con un’efficienza energetica di 30 J/TH.
Il ruolo di Luxor nel mining in Etiopia
La società di mining Luxor ha svolto un ruolo centrale nello sviluppo del settore in Etiopia. Ethan Vera, co-fondatore e Coo di Luxor, ha confermato che la rete elettrica del Paese, gestita da Ethiopian Electric Power (EEP), sta supportando l’aumento della capacità di mining. Si prevede che ulteriori megawatt di energia verranno forniti entro la fine dell’anno. Durante una recente visita nel Paese, Vera ha partecipato alla conferenza dell’Alleanza GAMA ad Addis Abeba, un’occasione in cui è stato evidenziato l’aumento della capacità di hash rate e i miglioramenti aggiuntivi pianificati.
L’impegno di Luxor include un supporto continuo ai miner africani attraverso l’importazione di macchinari e lo sviluppo di firmware personalizzati per le attività di mining. Attualmente l’Etiopia guida il continente africano in termini di hash rate distribuito, con una capacità di 600 MW che corrisponde a circa 19 EH/s, pari al 2,5% dell’hash rate totale della rete Bitcoin.
Impatto degli investitori stranieri
L’interesse internazionale per l’Etiopia come hub per il mining di Bitcoin è supportato anche da investitori stranieri. Diversi operatori cinesi hanno infatti avviato progetti di mining a seguito della costruzione della Grande Diga del Rinascimento Etiope, che fornisce energia rinnovabile per le attività di mining. Ciò ha permesso a diverse aziende cinesi di entrare nel Paese, con alcune operazioni già avviate dall’inizio del 2023, come l’istituzione di un centro di mining da 120 MW da parte dell’azienda BitCluster.
Hiwot Eshetu, direttore marketing di EEP, ha riferito che finora 21 aziende di mining hanno firmato contratti di fornitura energetica con l’operatore elettrico statale.
La combinazione di energia a basso costo e il piano del governo di espandere la rete di generazione energetica di ulteriori 1,7 GW nei prossimi dieci anni, potrebbe rendere l’Etiopia un importante hub per il mining di Bitcoin in Africa.