Il 18 e 19 febbraio, su iniziativa di PlanB Network e Arkadia, Lugano ha visto riunirsi professionisti e appassionati per approfondire la gestione dei propri bitcoin senza intermediari.
Accade ciclicamente e, ogni volta, qualcuno si accorge di avere bisogno di un’alternativa. Si tratta delle violazioni degli exchange che gestiscono i fondi dei propri clienti i quali, non appena scoprono dell’attacco hacker o della presunta insolvenza, scatenano la nota “corsa agli sportelli”. E’ successo recentemente nel caso dell’hack da $1,4 miliardi a Bybit che, fortunatamente, ha retto i prelievi record arrivati dopo la diffusione della notizia. Non è andata altrettanto bene in molti altri casi, come quello più celebre del fallimento di FTX.
Gli utenti degli exchange non diminuiscono per questo, come non lo fanno quelli delle banche. Tuttavia, ogni qual volta si accende il lampeggiante dell’allarme, qualcuno apre gli occhi. Si rende conto di dover trovare una soluzione per non dipendere più dall’intermediario e deve poterlo fare in sicurezza. E’ così che si arriva a esplorare le soluzioni di self-custody.
Ma cosa significa realmente prendersi carico della sicurezza dei propri bitcoin? E quanto è difficile farlo? Per rispondere a domande come queste Atlas21 ha assistito al corso Mastering Bitcoin Self-Custody, tenutosi a Lugano il 18 e 19 febbraio 2025.
L’iniziativa, organizzata da PlanB Network in collaborazione con Arkadia, ha riunito professionisti del settore finanziario, consulenti e appassionati desiderosi di approfondire il tema della custodia autonoma. La scena che si è presentata ai partecipanti era diversa dai soliti eventi patinati sul mondo delle criptovalute: nessun slogan roboante, nessuna promessa di facili guadagni. Grazie al supporto di Arkadia, fondata e guidata dai Managing Partners Thomas Zara e Alessandro Piccolella, il corso ha potuto beneficiare della presenza di docenti esperti come Marco Caldana e Davide Baraldi, che hanno condiviso le loro conoscenze pratiche e teoriche. Il tutto si è svolto sotto la supervisione di Giacomo Zucco, direttore di PlanB Nework, che insieme al suo staff ha garantito un alto livello di approfondimento e qualità dei contenuti.

Dalla crittografia al design di un framework di sicurezza
Il corso si è articolato in dieci moduli, ciascuno dedicato a un aspetto specifico della self-custody. L’approccio graduale ha permesso di affrontare i principi di base e le soluzioni più avanzate, offrendo uno sguardo completo sulle pratiche di sicurezza legate a Bitcoin.
- Elementi di crittografia
Focus su chiave pubblica e privata, seed phrase e meccanismi fondamentali per comprendere come Bitcoin garantisca l’inviolabilità delle transazioni. - Verifica crittografica del software
Spiegazioni pratiche su come controllare l’autenticità dei programmi installati, evitando di cadere vittima di software manomesso o dannoso. - Generazione di password “sicure”
Metodologie per creare credenziali a elevata entropia, riducendo i rischi di attacchi brute force o phishing. - Sicurezza e anonimato delle connessioni
Introduzione a VPN, Tor e buone pratiche per proteggere la privacy online, con un occhio alle reti Wi-Fi pubbliche e alle vulnerabilità correlate. - Valutazione e selezione dell’hardware
Analisi dei dispositivi fisici (hardware wallet, soluzioni cold storage) e considerazioni su come e dove custodirli in modo sicuro. - Analisi dei sistemi operativi
Differenze tra Windows, macOS e Linux sotto il profilo della sicurezza, con linee guida su aggiornamenti, configurazioni e buone pratiche. - Bitcoin wallet
Confronto tra soluzioni custodial e non-custodial, evidenziando responsabilità, rischi e vantaggi di ciascuna. - Signing devices
Approfondimento su come questi dispositivi proteggano le chiavi private, consentendo di autorizzare le transazioni senza esporle direttamente. - Progettazione funzionale di un framework di sicurezza
Integrazione dei moduli precedenti in un protocollo coerente, riducendo la dipendenza da terzi e creando una strategia personalizzata. - Postura di cyber security e privacy
Richiamo ai principi di sicurezza informatica, con suggerimenti pratici per limitare l’esposizione dei propri dati e mantenerne il controllo.
A conclusione del corso, i partecipanti hanno ricevuto un attestato verificabile su OpenTimestamps, una tecnologia basata su Bitcoin che consente di certificare in modo crittografico la data e l’autenticità del documento.
Il corso e il materiale fornito sono in lingua italiana. E’ possibile accedere alla scheda del corso tramite la piattaforma di PlanB Network, filtrando per lingua italiana.