Il gigante dei social media Meta esplora le stablecoin per i pagamenti sulle proprie piattaforme.
Secondo quanto riportato da Fortune, dopo una pausa di tre anni dal settore delle criptovalute, Meta sta valutando l’integrazione delle stablecoin nei suoi sistemi di pagamento.
Stando a fonti vicine alla questione, Meta potrebbe adottare un approccio multi-token, integrando il supporto per le stablecoin più popolari come Tether (USDT) e USD Coin (USDC). Le discussioni riguardano casi d’uso come i pagamenti ai creator tramite Instagram, dove le stablecoin potrebbero offrire un’alternativa a basso costo rispetto ai trasferimenti in valuta fiat. Tale mossa segnerebbe un ritorno dell’azienda nel panorama delle criptovalute, dopo l’abbandono del progetto Diem.
Il mercato delle stablecoin
Meta non è l’unica grande azienda tecnologica a mostrare interesse per le stablecoin. Il mercato delle valute digitali ancorate ad asset stabili ha superato i $245 miliardi di capitalizzazione, attirando l’attenzione di numerose istituzioni finanziarie e aziende tech. Di recente, diversi processori di pagamento hanno annunciato investimenti o integrazioni legate alle stablecoin: Visa ha investito nella startup di stablecoin BVNK, mentre Stripe ha lanciato conti basati su stablecoin per clienti in oltre 100 Paesi, permettendo di conservare saldi in stablecoin, trasferirli ad altri utenti o convertirli in valuta fiat. Anche Fidelity ha rivelato di essere al lavoro su una stablecoin in fase di test, mentre Bank of America ha lasciato intendere l’intenzione di emettere una propria stablecoin non appena il contesto normativo sarà più chiaro.
Politica Usa
Nel contesto statunitense, il tema delle stablecoin ha acquisito rilevanza anche a livello politico. World Liberty Financial (WLFI), società crypto sostenuta dal Presidente Donald Trump, ha lanciato a marzo USD1, una stablecoin ancorata al dollaro americano, diventata in breve tempo la settima stablecoin per capitalizzazione di mercato.
L’amministrazione Trump ha ripetutamente sottolineato come le stablecoin siano centrali nella politica statunitense, rappresentando un modo per estendere l’egemonia del dollaro sfruttando la domanda di titoli di Stato e altri strumenti governativi.